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Perché Isis ha colpito la musica

Il primo a ricordarcelo è stato Bono Vox venerdì sera a Parigi: “Se ci pensate, la maggior parte delle vittime di ieri sera erano fan della musica. Questo è il primo attacco diretto alla musica che abbiamo avuto in questa cosiddetta Guerra al Terrore. Ed è molto sconvolgente. Queste sono le nostre persone. (…) L’effetto a sangue freddo di questo massacro è profondamente preoccupante ed è quello che non riesco a togliermi dalla testa”.

C’è una frase che sembra scontata ma vale la pena di riscrivere. La musica come linguaggio universale. La musica è sempre in grado di avvicinare le persone, in qualsiasi parte del Mondo. La musica unisce. La musica ci accompagna sempre, negli amori, nella tristezza, nella felicità, ovunque.
E non è un caso se proprio contro la musica e le centinaia di ragazzi che affollavano il Bataclan si sono rivolti, colpendoli a sangue freddo, i terroristi.
Nella sala si trovavano ragazzi di tutte le etnie e religioni, come si può facilmente intuire dalla lista dei nomi dei caduti. Erano lì senza distinzioni, per passare una serata felice tutti assieme, sconosciuti uniti nell’amore per la musica. Ecco perché li hanno colpiti.

La musica ha accompagnato anche le reazioni dopo l’attentato. Un pianista anonimo ha viaggiato per quattrocento chilometri per suonare Imagine davanti al teatro, le orchestre in tanti teatri del Mondo hanno intonato la Marsigliese, tanti artisti hanno omaggiato le vittime con le loro canzoni durante i concerti nel week end seguito alla tragedia. La popstar Madonna ha detto: “I terroristi non vogliono vedere gente felice che si diverte, non dobbiamo dargliela vinta”.

Tra le centinaia di persone presenti al Bataclan si trovavano anche diversi ragazzi che erano lì per lavorare, come tutte le sere, spesso nei week end. Sono stati uccisi mentre svolgevano la loro professione, ovvero portare la musica ai fan. Vogliamo ricordare anche loro perché appartengono alla grande famiglia dell’industria musicale. Tre giovani lavoravano per Universal Music France: Marie Mosser, Manu Perez e Thomas Ayad.

Oltre a loro sono stati uccisi Nick Alexander, responsabile del merchandising della band Eagles of Death Metal e un giornalista musicale francese Guillome Decherf.

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