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Ecco come comunicano i jihadisti di Isis

Le autorità francesi hanno eseguito ieri 118 perquisizioni a Saint-Denis, il quartiere periferico di Parigi dove sono si è svolto l’attacco di venerdì scorso allo Stade de France, e hanno arrestato 25 persone. Cercavano un gruppo di terroristi che orchestrava un attacco a Defense, quartiere finanziario di Parigi. Gli indizi di questo piano sarebbero stati trovati tra gli sms del cellulare di uno dei terroristi che assaltò il teatro Bataclan il 13 novembre. I jihadisti hanno compiuto la strage nella capitale in maniera coordinata proprio grazie agli sms. “Siamo pronti”, è una delle comunicazioni rinvenute dalla polizia.

USO DELLE NUOVE TECNOLOGIE

Il dibattito sulla pervasività delle intercettazioni durante le indagini continua. Tra le conclusioni del vertice G20 i leader internazionali hanno condiviso che “bisogna evitare che i terroristi sfruttino l’uso della tecnologia e delle comunicazioni”. Negli anni ‘90 era molto più semplice. I terroristi utilizzavano sistemi di messaggi cifrati, ma oggi le possibilità sono varie: servizi di comunicazione criptata, forum, sim telefoniche prepagate, videogiochi e mondi virtuali online.

NUOVI METODI

I servizi segreti francesi e americani sono convinti che gli estremisti islamici che hanno organizzato gli attacchi a Parigi abbiano utilizzato applicazioni di messaggi criptati con gli smartphone. Il vicedirettore della Cia, Michael Morell, ha confermato alla Cbs che lo Stato Islamico utilizza applicazioni di messaggi criptati per comunicare. Sul caso, il New York Times ha fatto riferimento ai più popolari: Signal, Wickr e Telegram.

Un anno fa il premier britannico David Cameron ha chiesto di vietare la cifrature delle comunicazioni elettroniche nel Regno Unito, ma la proposta non è andata avanti. Molto probabilmente anche la Francia cercherà di farlo.

LA POSIZIONE DI APPLE

Sull’intercettazione di questi messaggi, Tim Cook di Apple ha detto al Telegraph che la misura, su cui si dibatte anche negli Usa, “potrebbe portare a conseguenze molto gravi. Tutti vogliono combattere i terroristi. Tutti vogliono stare al sicuro. La domanda è come”. Apple, Google e Facebook hanno avvertito che gli stessi terroristi potrebbero usare servizi di decodificazione per cifrare le comunicazioni delle forze dell’ordine.

Inoltre, tra gli obiettivi di Isis c’è quello di seminare il terrore per costringere i governi dei Paesi occidentali a implementare sistemi di sorveglianza in stile Grande Fratello, in modo che gli stessi cittadini si ribellino contro i loro Stati.

DIBATTITO SUL CIFRATO

“La prova dell’utilizzo di comunicazioni criptate da parte di terroristi che uccidono persone trasformerà il dibattito”, ha scritto nel suo blog Benjamin Wittes, esperto del think tank Brookings Institution. Steve Vladek, docente di Diritto dell’American University e autore del blog Just Security, sostiene invece che sia troppo presto per “dire che gli attentati di Parigi cambieranno il dibattito sulla cifratura”.

L’USO DELLA PLAYSTATION 4

Pochi giorni prima della strage di Parigi, il ministro dell’Interno belga, Jan Jambon, aveva avvertito delle difficoltà di decifrare le comunicazioni eseguite tramite le chat di alcune console di videogiochi collegate alla Rete: “Le comunicazioni più riservate tra questi terroristi avvengono tramite PlayStation 4. È molto, molto difficile per i nostri Servizi decifrare le conversazioni che vengono fatte tramite PlayStation 4 e la rete Psn”. Questo sistema è molto più complesso rispetto a quello di Whatsapp, ad esempio. Non è ancora certo che questo mezzo di comunicazione sia stato utilizzato dai terroristi a Parigi, ma le indagini proseguono.

APPELLO ALLA SILICON VALLEY

La senatrice americana Dianne Feinstein (Partito Democratico), membro del Comitato di Intelligence del Senato, ha detto al canale televisivo Msnbc che la “Silicon Valley deve rivedere i suoi prodotti, perché se si crea uno strumento che permette a questi mostri di comunicare per decapitare bambini e attaccare innocenti, questo è un gran problema”.



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