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Hollande: “Stato di emergenza, chiudiamo le frontiere”

“Ci sono decine e decine di morti, numerosi feriti. Abbiamo dichiarato lo stato d’emergenza in tutto il territorio, come prima misura. La seconda è la chiusura delle frontiere, per fare in modo che una cosa del genere non succeda mai più” e che i jihadisti che hanno terrorizzato Parigi non possano fuggire. Sono queste le prime parole del presidente francese François Hollande, che si è rivolto alla nazione dopo la strage di questa notte.

LE PAROLE DI HOLLANDE

Il capo di Stato francese ha parlato di un “attacco terroristico senza precedenti”. I jihadisti non riusciranno a farci paura, ha aggiunto Hollande: “Rinforzi militari si trovano nella regione di Parigi per evitare nuovi attentati”, ha spiegato ancora il presidente transalpino.

COSA E’ SUCCESSO

Ancora terrore a Parigi. Dopo l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, oggi almeno tre conflitti a fuoco ed esplosioni vicino agli stadi hanno provocato una nuova strage. Sono almeno 60 i morti accertati sinora, mentre alcune decine ostaggi sarebbero in mano a jihadisti che hanno rivendicato l’azione al grido di “Allah è grande”.
La prima sparatoria, a colpi di kalashnikov, ha causato la morte di almeno tre persone in un ristorante del decimo arrondissement di Parigi, vicino a Rue Bichat. Sarebbero undici morti. La seconda in un rinomato locale notturno Le Bataclan, dove si teneva un concerto della band americana Eagles of Death Metal. Qui almeno quindici vittime e cento ostaggi. Dunque, un’altra sparatoria in un bar dell’XI arrondissement. Spari anche a Les Halles. Infine almeno tre esplosioni sono state anche udite attorno allo Stade de France, alla periferia di Parigi, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Il presidente François Hollande, presenta all’incontro, è stato scortato dall’impianto per ragioni di sicurezza e si è recato al ministero dell’Interno per una riunione di emergenza con titolare del dicastero, Bernard Cazeneuve.



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