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Beppe Grillo sbugiardato sui morti per smog

L’incremento delle morti c’è stato eccome. Ma di qui a imputare la causa solo all’inquinamento ce ne vuole“. Parla Gian Carlo Blangiardo, demografo, citato ieri sul blog di Beppe Grillo a sostegno di un post in cui si lega l’aumento dei decessi in Italia allo smog. “Ci sono invece un mix di motivi – spiega il docente dell’Università di Milano Bicocca – tutti fondanti. Primo, l’invecchiamento della popolazione”.

AUMENTO DEI DECESSI

“Il 2015 si chiuderà secondo l’ISTAT con 68.000 morti in più rispetto al 2014: 666mila contro 598mila, l’11% in più – si legge sul blog di Grillo – Come ai tempi delle grandi guerre. Le città italiane non sono state bombardate dalle potenze straniere, ma vivono sotto l’assedio di nemici silenziosi. Lo smog sta rendendo le città italiane sempre più simili a Pechino”.

Ma Blangiardo, menzionato dal blog per una recente analisi pubblicata su Neodemos. smentisce che a causare l’aumento dei decessi sia solo lo smog. I motivi, infatti, sarebbero diversi: “Primo l’invecchiamento della popolazione. Almeno per 20mila casi – ha spiegato Blangiardo in una intervista al quotidiano il Mattino di Napoli – il motivo è l’età più avanzata. Gli altri motivi riguardano poi il crollo delle vaccinazione nel 2015 rispetto al 2014. A questo aggiungiamo la forte crisi del sistema sanitario: a furia di tagliare, risparmiare e spostare si è finito col costringere i pazienti a pagare di tasca propria gli esami in strutture private”.

NESSUNA VERIFICA

E mentre i quotidiani tradizionali, come sottolineato da Formiche.net, titolavano sull’emergenza smog e sul caso politico sollevato da Grillo, nessuno si prendeva la briga di verificare che i dati fossero effettivamente come riportati dal comico genovese leader dei 5 Stelle. “Trovo quella di giocare con i numeri una orrenda pratica tra l’altro molto diffusa in politica – ha detto Blangiardo al Mattino – Il dovere di noi studiosi è informare in modo corretto perché chi ha il potere di intervenire per migliorare le cose possa farlo. È un servizio sociale in piena regola. Se poi c’è chi manipola i dati ad arte per finalità partitiche davvero non so che dire”, ha concluso.

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