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Ecco gli Stati che si difendono meglio dagli attacchi cyber. Report Wef

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Oltre cento. Sono tante le volte che la parola “cyber” ricorre nelle 103 pagine dell’ultimo Global risk report del World economic forum. Si tratta di un segno di come i riflettori globali siano puntati sul tema della sicurezza cibernetica. Ma anche di come l’Italia, per molti versi, sia ancora impreparata a fronteggiare le tante minacce che giungono dalla Rete, come dimostrerebbe una classifica, pubblicata sul sito del Wef, che colloca il nostro Paese fuori dalle prime 20 nazioni meglio preparate per far fronte a un attacco cibernetico.

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(clicca sull’immagine per ingrandire)

LA DISCUSSIONE ITALIANA

Proprio in questi giorni, il tema cyber è tornato alla ribalta, con le polemiche su contorni e ruolo della nomina di un super consigliere della presidenza del Consiglio per la sicurezza cibernetica, dopo le indiscrezioni sul possibile arrivo a Palazzo Chigi di Marco Carrai.

Stando a quanto trapela da Palazzo Chigi, come raccontato da Formiche.net, il premier Matteo Renzi sta pensando di affidare all’amico imprenditore non un’agenzia nuova, ma il Nucleo per la sicurezza cibernetica. Ossia uno degli organismi più importanti individuati a dicembre 2013 nel Piano strategico nazionale per la sicurezza dello spazio cibernetico. Deciso il modello da adottare, il principale aspetto da valutare sarà poi la natura dell’incarico da assegnare a Carrai o a chi per lui.

LA CLASSIFICA

Secondo dati provenienti da ABI Research, ITU e Global Security Index, al primo posto nella classifica delle nazioni meglio preparate per far fronte a un attacco cibernetico ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Canada, Australia, Malaysia, Oman, Nuova Zelanda, Norvegia, Brasile, Estonia, Germania, India, Giappone, Repubblica di Corea, Regno Unito, Austria, Ungheria, Israele, Paesi Bassi, Singapore e, al ventesimo posto, Lettonia.



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