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Chi vince, chi perde e chi gongola con le primarie Pd di Napoli

La “liturgia delle primarie” del PD a Napoli si è conclusa. I risultati forniti dal partito dicono che la candidata sostenuta anche dai renziani Valeria Valente, espressione della corrente che fa capo a Matteo Orfini e Andrea Orlando, ha vinto con un margine di vantaggio di circa 400 voti su Antonio Bassolino, mentre gli altri due concorrenti, Marco Sarracino e Antonio Marfella, sono rimasti molto distanziati. Una precisazione va fatta per amore di verità: Antonio Bassolino ha partecipato a questa competizione elettorale del PD contro tutto e tutti. L’establishment del PD ha remato contro l’ex sindaco di Napoli in modo abbastanza evidente. Il risultato, quindi, non è certo una sconfitta cocente per Bassolino.

I votanti, sempre secondo i dirigenti del PD, sono stati circa 31000. La Valente avrebbe ottenuto 13.398, superando di poco Bassolino che ha conquistato 12.958; Sarracino 3.298; Marfella 1.049.

Esaurito il rituale piddino, si dovrebbe adesso passare alle questioni concrete che riguarderanno il futuro prossimo della città partenopea. Valente, vincitrice della competizione domestica di domenica, ha già annunciato che inizierà da subito a organizzare i lavori per cacciare Luigi De Magistris da Palazzo San Giacomo. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Le elezioni amministrative non sono certo le primarie casalinghe che si svolgono nel PD, c’è da fare i conti con avversari agguerriti e irritati. La Valente, vista come espressione del potere renziano, non avrà vita facile, per lei sarà molto complicato andare al ballottaggio. Secondo voci molto accreditate in città Valente ha vinto la battaglia, ma non ha i numeri per vincere la guerra. Molti che l’hanno votata alle primarie, tra i sussurri che si ascoltano, difficilmente la sceglierebbero come sindaco. Qualcuno poi a botta calda si lascia sfuggire che De Magistris, appena conosciuti i risultati, ha mostrato grande soddisfazione per la vittoria della Valente, ritenendola una candidata debole.

La reazione di Gianni Lettieri, candidato del centrodestra, si conosce in parte, ma alcuni suoi amici raccontano che la vittoria della Valente è il meglio che si potesse sperare, essendo una persona che viene dal passato bassoliniano al comune di Napoli, e non rappresenta niente di nuovo per la città, disastro già visto.

Le analisi sui risultati intanto sono numerosissime, ciò che manca al dibattito è la prospettiva concreta di governo, per una città che vive i momenti più difficili e delicati forse della sua storia. Se c’è qualcuno pronto a parlarne è ben gradito, per un confronto sobrio sulle cose vere da realizzare per far ritornare Napoli a una sana normalità.


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