“Tu sei Rete. L’evoluzione del business, del marketing e della politica attraverso le reti sociali” è il titolo del libro scritto da Davide Casaleggio, figlio trentanovenne di Gianroberto, morto il 12 aprile a Milano. Il co-fondatore del Movimento 5 stelle è scomparso a 61 anni lasciando, oltre a uno strascico di dolore per i familiari e i 5 stelle di tutta Italia, l’incognita di cosa diventerà il Movimento da lui fondato e immaginato nel 2004 insieme al comico genovese e portato al 25,56 % dei consensi nel 2013.
C’è chi vede in Davide Casaleggio l’erede designato alla guida dei 5 Stelle, e chi invece si interroga su quanto sia opportuna una “investitura” di padre in figlio in un Movimento nato dal basso, in cui “uno vale uno”. Ma cosa pensa Casaleggio junior? Quali sono le sue idee su politica e partecipazione? Formiche.net ha letto il libro scritto da Casaleggio jr. Ecco cosa dice.
CHI È DAVIDE CASALEGGIO
Davide Casaleggio, nato nel 1976, si è laureato all’Università Bocconi con una tesi in e-business dal titolo “L’impatto strategico di Internet nel settore dei corrieri espresso”. “È specializzato nella definizione di modelli di business online – si legge sul profilo del sito della Casaleggio Associati -, nell’impiego aziendale della Teoria delle Reti e dei social network e nel marketing online. Su questi temi ha sviluppato diverse ricerche settoriali e tiene costantemente docenze e seminari”. Dal 2004 detiene il 30% della società Casaleggio Associati srl, e probabilmente rileverà il 30% detenuto da suo Gianroberto così come il suo ruolo di guida del Movimento, dopo aver fatto le veci del padre durante l’acutizzarsi della sua malattia.
NOI SIAMO RETE
Il libro “Tu sei Rete. L’evoluzione del business, del marketing e della politica attraverso le reti sociali” di Davide Casaleggio è uscito nel 2012, pubblicato dalla Casaleggio Associati. Le reti di comunicazione, secondo Casaleggio, sono alla base dello sviluppo delle società, a partire dall’Impero Romano fino a quello di Gengis Khan, per poi arrivare all’età moderna e contemporanea, in cui lo sviluppo del sistema postale e scoperte come il telegrafo e il telefono accorciarono ulteriormente le distanze tra gli individui aumentando, così, le possibilità di relazione.
NODI E CONNESSIONI
Le reti, spiega Casaleggio, sono composte da nodi e connessioni. A un maggior numero di nodi corrispondono maggiori possibilità di connessioni, che possono crescere esponenzialmente a seconda delle condizioni. Non tutti i nodi (hub) sono uguali: i nodi con più connessioni creano maggiore flusso di comunicazioni, perché i nodi poco collegati vorranno avere un contatto con chi ne raggiunge di più. “Chi ha molte connessioni è più importante – si legge -: il politico con molte persone che lo votano, l’aeroporto con molte tratte aeree, lo studioso con molti collaboratori. Chi ha numerose connessioni ne richiama ancora di più, per la sua posizione: se tutte le persone che si conoscono acquistano in un certo negozio, è molto probabile che ci andremo anche noi”.
LA MOBILITAZIONE DAL BASSO
La rete, dunque, con tutte le sue componenti, ha la capacità di veicolare messaggi a seconda delle condizioni che si propongono. Le comunicazioni di massa, secondo Casaleggio jr., hanno permesso nel corso del tempo la auto-organizzazione di masse che hanno cambiato il corso della storia: un esempio riportato nel libro è la mobilitazione popolare dopo la destituzione di Hugo Chavez nel 2002 a seguito di un colpo di Stato in Venezuela, che portò – secondo il figlio di Casaleggio – alla liberazione dell’allora presidente; così come la mobilitazione in Spagna dopo gli attentati di Madrid portarono alla caduta del governo di centrodestra di José María Aznar. La comunicazione di massa, quindi, può creare mobilitazione e quindi incidere sulla vita politica di un paese.
L’AUTO-ORGANIZZAZIONE
“Quando un sistema aumenta la sua complessità senza essere guidato da una fonte esterna – scrive Davide Casaleggio -, tende ad organizzarsi da solo nel tempo. In questo caso, le organizzazioni funzionano attraverso le interazioni tra singoli elementi e tra questi ed il contesto. I micro-comportamenti degli individui e le loro interazioni creano l’organizzazione”. Il problema dell’organizzazione della convivenza attraverso le istituzioni, secondo Casaleggio, sarebbe il loro costo, che ne frena lo sviluppo: “L’organizzazione a rete, invece, permette di estenderle”. Anche se non è possibile progettare un sistema complesso, “si può indirizzare un obiettivo, definendo regole a livello locale”. Secondo Casaleggio, dunque, un’organizzazione, auto adattandosi alle condizioni del momento, trova il modo di sopravvivere e grazie a un obiettivo comune e generale “come identificare fonti di cibo e evitare incidenti”.
LA CREAZIONE CONGIUNTA DI CONOSCENZA
Anche la conoscenza che si genera nelle strutture a rete viene connotata positivamente: “L’affidabilità delle informazioni contenute è garantita dai milioni di persone che le leggono e che possono modificarle e non più da un comitato scientifico, come per le enciclopedie tradizionali. La creazione congiunta di conoscenza può essere indirizzata”. L’esempio, scrive Casaleggio figlio, sarebbero i “wiki”: “Siti dove è aggregata conoscenza, inserita e organizzata da parte dei lettori. L’esempio più famoso è Wikipedia, l’enciclopedia più vasta oggi esistente”.
FIDUCIA NELLE PERSONE, FIDUCIA NEL MEZZO
L’organizzazione dal basso, paritaria, delle persone attraverso le reti di relazione sembra essere alla base del libro scritto da Davide Casaleggio, anche se i riferimenti sono più alle strategie di marketing per veicolare un messaggio che alla creazione di movimenti politici. In primo piano, però, spicca la fiducia nei mezzi che la tecnologia mette a disposizione: la rete, il web. E la fiducia nei confronti di chi la popola, reputato in grado di auto organizzarsi, così come avviene nei formicai.