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Gli Stati Uniti trasformeranno CyberCom in un’unità combattente completa

Gli Stati Uniti stanno valutando l’ipotesi di trasformare il Cyber Command in un comando operativo combattente a tutti gli effetti. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano Ashton Carter (nella foto) durante un incontro al Center for Strategic and International Studies di Washington.

CyberCom è il braccio del Pentagono che si occupa delle operazioni di guerra cibernetica e per ora opera sotto lo Strategic Command: l’idea di Carter è di riconoscere il valore dei guerrieri informatici americani e uniformare il reparto alla stregua dei sei comandi geografici (Pacifico, Europa, Africa, Medio Oriente, ecc) e i tre di funzionalità specializzate (operazioni speciali, forze nucleari strategiche, trasporti) del Pentagono.

Ho dato al Cyber ​​Command il suo primo incarico in tempo di guerra per combattere l’Isis (sigla usata dagli americani al posto di Isis, ndr)”, ha detto il segretario riferendosi alla prima attività operativa del comando al lavoro con attacchi informatici contro lo Stato islamico, nell’ottica dell’offensiva in preparazione per riprendere al Califfato Mosul, seconda città d’Iraq e roccaforte di Abu Bakr al Baghdadi. I soldati informatici americani stanno cercando di inibire le capacità di comunicazione dei baghdadisti: una missione che tempo fa il capo delle Forza armate statunitensi, il generale quattro stelle Joseph Dunford, considerò sullo stesso livello dei combattimenti che stanno cercando di tagliare le vie di collegamento e rifornimento tra la città irachena e le aree del nord siriano.

Fino a pochi anni fa non sarebbe mai venuto in mente ad un capo del Pentagono di trasformare un gruppo di hacker e guerrieri da tastiera in un comando operativo, ma questa è una delle tante variazioni introdotte dallo sviluppo tecnologico e dal modus operandi dello Stato islamico. I miliziani di Baghdadi si muovono sullo spazio digitale con la stessa capacità di combattimento con cui sfondano il campo di battaglia: reclutamento e propaganda sono la parte “politica” dell’attività, mentre la parte “militare” degli attacchi informatici riguarda vari generi di hackeraggi e si potrebbe spingere fino ad attacchi digitali con conseguenze nel mondo fisico; un esempio, estremo, violare i software di gestione di una metropolitana e portare alla collisione di due convogli per fare un attentato.

Martedì l’amiraglio Michael Rogers, capo di CyberCom, s’è presentato all’Army Services Comitee del Senato a spiegare che i suoi uomini sarebbero pronti per il salto operativo. Un ulteriore passaggio sulla spinta di Carter.

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