Gianroberto Casaleggio – l’uomo che con Beppe Grillo ha creato il M5S – è morto a 61 anni dopo una lunga malattia. Le sue idee però rimangono, nelle scarse apparizioni video e, soprattutto, nei tanti libri pubblicati. Testi nei quali è possibile cogliere le idee forti di Casaleggio tra progetti politici e una fiducia sconfinata nel web.
INTERNET COME GENGIS KHAN
In “Veni, vidi, web” – il suo ultimo libro pubblicato lo scorso dicembre da Adagio Editore (la casa editrice digitale della sua società, la Casaleggio Associati) – per descrivere quanto internet sia destinato a rivoluzionare l’esistente, azzarda un paragone con Gengis Khan, il dittatore mongolo che nel 1200 riuscì a costituire l’impero più vasto mai creato dall’uomo. “Gengis Khan ha cambiato la storia del mondo per sempre”, scrive Casaleggio, che aggiunge: “Internet lo farà in modo più radicale e assoluto”.
INTERNET SECONDO CASALEGGIO
Nello stesso libro, Casaleggio dedica un intero capitolo a definire cosa sia per lui internet e quali effetti abbia già prodotto e stia continuando a produrre nel mondo. Il web – scrive il cofondatore del Movimento – è “una rivoluzione culturale”, “un supermedia che assorbirà tutti gli altri”, “una nuova relazione” in grado di cambiare “i rapporti tra le persone”, di eliminare “le intermediazioni senza valore aggiunto” e di modificare “ogni contesto sociale”.
INTERNET O MORTE!
Il cofondatore del M5S arriva a preconizzare che a resistere nel tempo saranno solo le aziende attive sulla rete, alla quale si riferisce sempre utilizzando la erre maiuscola. Le imprese che “mantengono in vita strutture inutili, tollerano inefficienze organizzative, che rimandano gli investimenti, che scaricano i costi sui clienti o sul sistema” – secondo il guru del M5S – sono destinate a perire “come sta avvenendo nell’ambito dell’editoria”.
LA DEMOCRAZIA DI INTERNET
Uno strumento destinato inevitabilmente a cambiare le regole della politica e della rappresentanza. Nasce così – afferma Casaleggio – il concetto di democrazia diretta che si caratterizza per “l’accesso dei cittadini alle informazioni, il rapporto diretto con il candidato, il controllo dell’attuazione dei programmi e la partecipazione collettiva alle scelte”. Secondo la sua analisi, nell’arco di quattro o cinque anni tutto cambierà definitivamente: i media tradizionali, come giornali e televisioni, saranno costretti a cedere il passo alla rete e si affermerà una nuova figura politica che Casaleggio definisce “interactive leader”. Da una parte – per il suo rapporto diretto con l’elettorato – “acquisterà potere, ma dall’altra lo perderà perché dovrà rendere conto ai cittadini delle sue azioni e perseguire in tempo reale” la loro volontà.
LA RETE AL POSTO DELLE PERSONE?
In un altro capitolo Casaleggio cita la frase pronunciata da un personaggio del famoso film di fantascienza Matrix: “Un essere umano non dovrebbe mai fare il lavoro di una macchina”. Come a dire che un giorno non troppo lontano le persone saranno sostituite dai computer o da internet. Il cofondatore del M5S mostra pochi dubbi sull’argomento: “Molto meglio la relazione via Rete che attraverso un call center o presso gli uffici della società”.
CONTRO IL CONSUMISMO
C’è anche un Casaleggio più di sinistra che spara ad alzo zero contro il consumismo, in cui chi acquista “consuma se stesso, il suo tempo, i suoi affetti, i suoi interessi, in definitiva la sua vita”. Quasi a sostenere la decrescita felice di cui tanto si parla, la mente del M5S si chiede “perché lavorare un mese intero per comprare un capo firmato o una settimana per acquistare uno smartphone”. Punto di riferimento di queste sue teorie è il cosiddetto “downshifting”, parola utilizzata per indicare il comportamento di persone che barattano una riduzione anche rilevante del loro salario in cambio di maggior tempo a disposizione. Internet in questo senso è, nell’ottica di Casaleggio, uno strumento fondamentale, perché si fonda sulla conoscenza “che prelude alla capacità di scelta” e consente di risparmiare tempo e denaro. “Il futuro è dalla loro parte”, conclude il guru.
IL FUTURO DEL M5S
Qualche commento più prettamente politico lo si può trovare nella prefazione al libro “Vinciamo noi” di Sergio Di Cori Modigliani (edito da Chiarelettere), nella quale Casaleggio analizza prospettive e obiettivi del movimento. Il punto di partenza – indicato già dal titolo del libro – è però sbagliato: il guru (come spiega in questa intervista a Formiche.net il professor Aldo Giannuli) era, infatti, convinto che i pentastellati avrebbero trionfato alle europee del 2014 ma così non è andata. “Molti speravano che fosse un fenomeno passeggero, di protesta, un fatto effimero, un vento che passa e va, ma il Movimento 5 Stelle è qui per restare”, scrive Casaleggio nelle prime righe della prefazione. Quella che attribuisce agli attivisti, appare quasi una funzione storica, per non dire qualcosa di più: “La civiltà occidentale è nata qui e da qui può rinascere una nuova concezione della politica e della società”. L’obiettivo cui si riferisce – in fondo sempre lo stesso – è la creazione della democrazia diretta, “in cui il cittadino è sovrano”. Il nemico è la partitocrazia: “Il M5S non si sostituirà ai partiti ma li spazzerà via”.