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Tutti i consigli del moribondo Cnel a Renzi su debito, Europa e riforme

La riforma costituzionale – approvata definitivamente martedì scorso ma in bilico fino al referendum confermativo di ottobre – mira a cancellarlo con un colpo di spugna. Tuttavia, il Cnel – il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – continua a lavorare e a svolgere la sua funzione di mediazione e di proposta. Un’operatività confermata dall’audizione di martedì prossimo in Parlamento, quando i suoi rappresentanti saranno chiamati a esprimere – di fronte alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato – il loro parere sul Documento di Economia e Finanza (DEF) varato dal governo venerdì scorso. Osservazioni e consigli a Matteo Renzi che Formiche.net è in grado di anticipare.

IMPRESE E FAMIGLIE

Una delle priorità sulle quali dovrebbe lavorare il governo sono imprese e famiglie, con l’obiettivo fondamentale – si legge nel documento di sette pagine redatto dal Cnel – “di favorire la natalità e la produttività”. Leva decisiva in questo senso è la riforma del fisco, da realizzare attraverso “la revisione del sistema delle detrazioni e delle deduzioni”. Sempre in questa direzione, si propone di rivedere la spesa pubblica così da destinare maggiori risorse ai servizi alle famiglie (si pensi, ad esempio, agli asili nido) e per aumentare la produttività delle imprese (come il supporto alle aziende che provino ad internazionalizzarsi). Infine, sull’argomento il Cnel propone che al Dipartimento per le politiche della famiglia di Palazzo Chigi “siano affidati la razionalizzazione, il coordinamento e la comunicazione ai cittadini potenzialmente interessati di tutti gli interventi in favore della famiglia erogati dai diversi enti pubblici”.

I MINISTRI EUROPEI

Grande attenzione anche al tema dell’integrazione europea, oggi sempre più in discussione. La fotografia da cui parte il Cnel è netta e di forte critica verso gli attuali assetti dell’Unione: “I Governi perseguono in prevalenza interessi nazionali e la Commissione UE si limita spesso al monitoraggio di parametri tecnici”. Visto il contesto, il consiglio a Renzi è di non fermarsi al dibattito tra austerità e flessibilità ma di ragionare “sulle grande questioni politiche con cui l’UE deve misurarsi”. Tra le altre, l’idea principale prevede la creazione di un bilancio comune e l’istituzione di due nuove figure: un ministro dell’Economia europeo “per affrontare le sfide demografiche ed economiche” e un ministro degli Interni europeo “per affrontare le questioni del terrorismo, dell’immigrazione e delle frontiere esterne comuni”.

DEBITO PUBBLICO E RIFORME

Considerate le difficoltà economiche che stanno ancora attraversando il Vecchio Continente e l’Italia, il Cnel propone una terapia d’urto che incida sull’ammontare del debito pubblico e sul modo con cui vengono portate avanti le riforme. Analisi che comincia con la descrizione dello scenario economico, nel quale la deflazione che sta vivendo l’Europa è da considerarsi non come un fenomeno congiunturale ma strutturale. Da qui la necessità di aggiornare la regola del pareggio di bilancio, “prevedendo che le riforme strutturali necessarie per l’incremento della produttività possano essere finanziate in deficit”. Dal punto di vista del debito pubblico, la strada da percorrere sarebbe invece l’apertura in sede europea di una trattativa con i creditori. L’obiettivo di un’iniziativa del genere dovrebbe essere – scrive il Cnel –“la rinegoziazione delle scadenze del debito oppure degli interessi reali che stanno percependo i detentori dei titoli emessi negli anni ‘90”, nei quali “le aspettative di inflazione erano nettamente maggiori che adesso”.

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