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Lodi, Uggetti e l’ordinanza del gip che sembra un commentino politico

Lavoro cassimatis, GIULIANO CAZZOLA

Uggetti  ha tradito l’alta funzione e l’incarico attribuitogli dai cittadini, gestendo la cosa pubblica in maniera del tutto arbitraria e prepotente, violando non solo le normative di settore, ma, prima ancora, il mandato politico, di tutela, perseguimento e attuazione del primario bene collettivo pubblico’’.  Di che cosa si tratta? Forse di una dichiarazione, frettolosa e priva di stile, di un esponente dell’opposizione (magari leghista) dopo l’arresto del sindaco di Lodi ? No. Sono parole stralciate dall’ordinanza di custodia cautelare del gip.

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Il Pd si trova tra il martello delle Procure e l’incudine dei militanti. Per decenni i gruppi dirigenti del Pds-Ds-Pd si sono sempre schierati con la magistratura inquirente, santificandola agli occhi della base, fino a prendere per oro colato tutti i suoi atti. Questa sudditanza culturale e politica si è espressa anche quando – dopo il caso della inchiesta sulle “spese pazze’’ della Regione Emilia Romagna – vi è stato un crollo nella partecipazione al voto.

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In sostanza, se l’assedio al “fortino’’ di Matteo Renzi dovesse proseguire i primi a schierarsi con le Procure sarebbero i militanti e gli elettori del partito. Lo chiamano riflesso pavloviano.

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Proseguono gli incontri tra la Cgil e il gruppo di Forza Italia e la “luna di miele” – di natura politica, s’intende –  tra Susanna Camusso e Renato Brunetta. Ormai sono rimasti gli unici a prendersi reciprocamente in considerazione.

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La chiamano “Carta dei diritti universali del lavoro’’. E’ stata elaborata nel  Palazzo di Vetro dell’ONU? No.  A  Roma, in Corso d’Italia n. 25 (cap. 00198), nell’edificio color salmone dove ha sede la Cgil.

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Gianantonio Stella ha ricordato, da par suo, sul Corriere della sera ‘”quella lezione (ancora attuale) data dal Friuli sul terremoto’’, che devastò la  regione, la notte del 6 maggio  1976. Fu un’opera grandiosa non solo di ricostruzione fisica e morale, ma anche di trasformazione economico-produttiva che scrisse una pagina gloriosa nella storia del Paese. Tutto ciò premesso, è mai possibile che – in ragione dell’emergenza e in buona fede  – non  ia mai stata accertata una qualche procedura che oggi le Procure avrebbero sanzionato? Quante intercettazioni telefoniche furono autorizzate a scapito dei titolari delle aziende vincitrici degli appalti?

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