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I Cinque Stelle? Peggio della destra. Parola di Emanuele Macaluso

Rino Formica, Valeria Fedeli ed Emanuele Macaluso

Emanuele Macaluso è un signore di 92 anni che, tutte le mattine, dopo aver letto i quotidiani (almeno 8) si siede alla scrivania e butta giù di getto una ventina di righe scritte a mano che poi diventano un post su Facebook. Questo da circa un anno, sei giorni su sette. Ora quei post, vere e proprie riflessioni sullo stato di salute della sinistra italiana e del nostro Paese, sono stati raccolti in un libro, La politica che non c’è, un anno di em.ma su facebook , a cura di Peppe Provenzano e Sergio Sergi (Castelvecchi editore). Macaluso, infatti, utilizza la sigla che spesso usava per i suoi articoli e corsivi sull’Unità e sul Riformista, giornali di cui è stato direttore. “Un politico che non scrive è un politico dimezzato”, spiega – citando Togliatti – alla presentazione del suo libro, ieri sera a Roma, nella sede della Treccani, “così mi sono avvicinato a questo mezzo che è in grado di raggiungere immediatamente migliaia di persone. Sono molto curioso di questo nuovo modo di comunicare e ci ho preso gusto. Sono libero di scrivere quello che mi pare, di dire la mia su ciò che voglio…”, racconta l’ex dirigente del Pci.

(LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MACALUSO VISTA DA UMBERTO PIZZI)

I suoi post, lunghi ma non troppo e articolati, non sono mai banali e hanno il merito di scandagliare faticosamente i marosi della politica italiana, lasciando sempre in chi li legge una luce di speranza. Riflessioni profonde e pensieri spesso controcorrente, mai scontati. Dopo aver messo in rete il post del giorno, Macaluso legge i commenti, numerosi, dei suoi lettori del web, ma non interviene mai, lascia che il dibattito si sviluppi da sé, senza bisogno di aggiungere altro. “Quello che colpisce dei post di Macaluso è che sono il frutto di uno sforzo, di una fatica, sono una scuola quotidiana di riformismo. Ogni giorno ci regala un pezzo di verità. In lui non c’è mai nostalgia del passato, ma il passato è utilizzato per capire meglio il presente”, osserva Elisa Calessi, giornalista di Libero, intervenuta alla presentazione insieme al presidente di Treccani Massimo Bray, al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al giornalista del Corriere della Sera Paolo Franchi.

A colpire è anche la giovane età degli autori dei commenti, segno che Macaluso riesce ad affascinare le nuove generazioni come solo i veri maestri sanno fare. “Macaluso si rammarica del disgregamento e della scomparsa di quella che un tempo era la sua comunità, la sinistra. Ecco, ciò che più imputa a Matteo Renzi è non aver dato un’anima al Pd, contribuendo così alla scomparsa del suo popolo. La critica che rivolge al premier, però, non è mai fine a se stessa, ma sempre costruttiva”, osserva l’ex ministro Massimo Bray. “Per lui la crisi della politica, con conseguente allontanamento dei cittadini della cosa pubblica, coincide con la crisi della sinistra. Paradossalmente questo avviene proprio quando il Pd è al governo”, sottolinea Paolo Franchi. Altra critica che Macaluso rivolge a Renzi è aver escluso completamente il sindacato dalla partita. “Ma non risparmia frecciate anche alla minoranza dem”, fa notare il guardasigilli Orlando.

(CHI C’ERA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MACALUSO SECONDO UMBERTO PIZZI. LE FOTO)

“Sono rammaricato per due cose”, spiega Macaluso quando alla fine prende la parola, “la prima è che il Pd non si è mai trasformato in un Labour italiano, un partito postsocialista, ma è diventato un ibrido. In secondo luogo, vorrei vedere un sindacato unito, proprio perché non c’è più un grande partito cui far riferimento”. Macaluso non è mai stato iscritto al Pd. Ma, messo alle strette dai cronisti, non ha dubbi su chi votare al ballottaggio a Roma. “Mi turo il naso e voto Giachetti. Da quella parte almeno c’è una cultura politica. I Cinque Stelle, invece, li considero peggio della destra, perché sono una forza eversiva dal punto di vista costituzionale”, aggiunge. Ad ascoltarlo, insieme a Valentino Parlato, Miguel Gotor, Franca Chiaromonte e Valeria Fedeli, c’era anche l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’appuntamento è in libreria. O, se preferite, su Facebook, alla pagina di Emanuele Macaluso.


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