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L’Italia tra Renzi e Conte

Renzi e Conte sono due personaggi che non mi sono mai piaciuti. Troppo gradasso, l’uno, e troppo “caricato” (alias “gasato”) l’altro.
Gli avvenimenti più recenti non mi hanno fatto cambiare idea sul fiorentino, mentre ci hanno fatto rivalutare il pugliese.
Dopo la batosta delle amministrative, Renzi ha dato il peggio di se’.
Prima l’ha negata (“abbiamo vinto in 1000 comuni su 1300,”), poi l’ha ammessa a fatica, negando comunque ad essa un valore politico. Dandone la colpa ai dissidenti interni (“usero’ il lanciafiamme”) ed al destino cieco e baro.
La vicenda BREXIT ha aggravato le cose. Si, apparentemente ha spostato i temi politici dalla penisola al continente, ma ha rivelato che la Sua pretesa (quella di R.) di far parte di un triumvirato a capo della U.E. è stata immediatamente disattesa dalla Merkel e da Juncker.
Voce grossa, vocetta, vocina…..”Datemi un po’ di flessibilità….”, ha implorato. Ma la maestra l’ha bacchettato sulle mani: “Le regole sono regole, non vanno cambiate ogni 2 anni….! “.
Renzi non ha capito una cosa: che la gente italica gli chiede di battersi per un’Europa diversa, non quella dei ragionieri senza anima ma quella dei popoli, quella basata sulla tutela delle persone, non sui diktat della finanza.
E così la “novita’ Renzi”, dopo 30 mesi, sta già invecchiando, pare proprio.
E Conte? Conte ha dimostrato che esiste un’altra Italia. Un’Italia che crede al lavoro, al lavoro di gruppo, all’impegno serio e concreto verso un obiettivo chiaro. Conte, da solo, ha scelto i suoi uomini, giocatori non eccelsi ma capaci di lavorare, per sé e per il gruppo. Conte ha dimostrato di essere bravo tatticamente e di saper guidare questi giocatori attraverso le battaglie sul campo.
Aver battuto Belgio e Spagna è stata un’impresa. Un’impresa che – da sola- ha riscattato l’Italia calcistica, molto arretrata nelle classifiche internazionali, negli ultimi 8 anni. L’Italia di Conte potrebbe anche perdere, ora, con la Germania, una superpotenza calcistica. Ma ha gia’ fatto il suo, la nostra squadra azzurra. Se perderà, ora, sarà dopo aver lottato fino al novantesimo. Ma potrebbe anche fare un’altra impresa. Comunque sia, già oggi, ringraziamo Conte ed i Suoi giocatori per aver dimostrato a TUTTI, R. incluso, che IL LAVORO PAGA, che LA SOLIDITA’ del GRUPPO e delle MOTIVAZIONI porta a risultati eccellenti.
Un lavoro di gruppo, guidato da un condottiero – come è Conte- e non da un ” BLATERATORE”  o da un “BLATERONE”, come Renzi.
Blateratore e blaterone sono due sinonimi che significano: chi blatera; un chiacchierone, sgradevolmente prolisso; chi ripete insistentemente affermazioni assurde o sgradevoli (Il nuovo Zanichelli, 11a edizione, pag.221).
Questo è Renzi. Soggetto diverso è Conte, che potremmo definire, a ragione, CONDOTTIERO.
“Tu maestro sagace e condottiero, il destin gli segnasti” (MONTI, il poeta…non il bocconiano…).
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