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Orlando, Parigi e l’Isis. Basta tartufismi sul terrorismo islamico

Islam. È la stessa strage di Parigi o di Bruxelles. Convincetevi: è il modo di farci la guerra del terrorismo islamico. Non con un esercito organizzato, né con nuclei di combattenti addestrati per azioni organizzate. L’Isis fa la guerra col franchising: gruppi isolati o singoli fanatici e squilibrati che sparano e uccidono nel mucchio. E l’Isis li benedice, dopo le stragi. Loro, i fanatici assassini islamici, lo fanno senza bisogno di affiliazione, istruzioni, militanza. È la forma moderna di banalità del male: uno si arma e ammazza i propri simili mosso, semplicemente, da vaghe pulsioni di fanatismo religioso e adesione, per corrispondenza, alla causa. Orribile. Non illudiamoci. Non abbiamo molte difese. E questi episodi si moltiplicheranno. Se dobbiamo prepararci al peggio, risparmiateci però l’ipocrisia e la nauseante retorica del politicamente corretto. Non venite a parlare di armi facili o di follia individuale.

Smettetela con le bugie: c’entra la religione. E l’uso che ne fa l’Islam radicale. Che a Raqqa trucida gli omosessuali. E a Orlando trova un fanatico che applica la lezione. È l’unica cosa certa di questa orrenda follia. La religione c’entra più che i successi (che neppure ci sono) del Califfato. È molto semplice: si è tollerato che, in questi anni, una leva di fanatici religiosi islamici predicasse la jihad, a casa nostra, contro i nostri stili di vita, convinzioni, regole di convivenza. Chi pratica i nostri costumi, tra cui la libertà sessuale, non è innocente. E va punito. Con la morte: siano giovani che ballano in una discoteca di Parigi o omosessuali che si divertono in un bar di Orlando. Questo insegnano, nelle moschee, i portavoce dell’Islam radicale. Può succedere, succede e succederà che dei bastardi, a gruppi o isolati, raccolgano questi messaggi.

Non si deve essere affiliati all’Isis per farlo. Noi, da razionali e civili, ci ribelliamo alla vendetta. Ci rifiutiamo, giustamente, di trasformarci e farci contagiare dalla loro animalità. Alla lunga è ovvio che vincerà la nostra civiltà. Il bene vince sempre sul male. E un giorno i fanatici scompariranno. Loro non hanno futuro. Sono il primitivismo. Soccomberanno. Ma per favore, risparmiateci l’ipocrisia. E, almeno, lasciateci la libertà di guardare in faccia il nostro boia. E di nominarlo, almeno, visto che siamo impotenti a fermarlo: Islam.

Vero presidente Obama? Forse, impauriti e impotenti, gli americani reagiranno facendo vincere Trump. Spero di no. Ma, francamente, ho paura di arrivare a capirli.

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