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Italia fuori dalla Nato? Le due (diverse) visioni del Movimento 5 stelle tra Camera e Senato

Ma il Movimento 5 stelle che posizione ha sull’Alleanza atlantica? In questi giorni, alla vigilia del vertice Nato che si tiene l’8 e il 9 luglio a Varsavia, fra gli esponenti di spicco nazionali del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio torna in auge la domanda che in verità da tempo anima la discussione nella base grillina.

Da tempo, come sottolineato in diversi articoli di Formiche.net, e come attestato anche dal professor Paolo Becchi, la posizione tradizionale dei Cinque Stelle per una sostanziale uscita dell’Italia dall’Alleanza atlantica ha lasciato spazio a posizione più morbide e meno anti occidentali per gli interventi in particolare di Gianroberto Casaleggio e poi nell’opera del candidato premier in pectore dei Pentastellati, Luigi Di Maio.

A riprova del dibattito tuttora in corso anche nei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle, si possono confrontare le due (diverse) risoluzioni che alla Camera e al Senato il Movimento ha presentato negli scorsi giorni. Risoluzioni che sono oggetto di animate discussioni nelle chat di deputati e senatori.

Il 27 giugno scorso, quando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato in Parlamento alla vigilia della riunione ordinaria del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno 2016, i Cinque Stelle hanno presentato sia alla Camera che al Senato una risoluzione pressoché identica.

Una delle più rilevanti differenze riguarda l’ultimo passo del documento in sui parla della Nato. Sia alla Camera che al Senato la risoluzione dice di “considerare esaurite le motivazioni dell’adesione italiana alla NATO”. Ma il successivo passo indica una differente impostazione tra la risoluzione presentata alla Camera (firmata anche da Di Maio) e quella del Senato. Quella di Montecitorio si limita a consigliare di “operare conseguentemente nell’ambito del Consiglio contro il rafforzamento della cooperazione UE-Nato”.

Ben più anti occidentale è il passaggio successivo che si legge invece nella risoluzione pentastellata presentata a Palazzo Madama in cui si chiede di “informare i Governi dei Paesi alleati che l’Italia intende ritirare il proprio consenso al concetto strategico della NATO in ordine alla legittimità del cosiddetto strike nucleare”. Non solo, si invita a “promuovere il progressivo disimpegno dei contingenti militari dalle varie missioni internazionali della NATO”.

Riuscirà Di Maio a far prevalere la linea di una parte dei deputati 5 stelle (solo 9 i deputati grillini che hanno la firmato la risoluzione limata dal vicepresidente della Camera) rispetto ai 35 senatori più vigorosamente anti Nato?

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