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Patuelli, Visco e la storia buffa del Bail-in

Antonio Patuelli

L’uscita degli inglesi dall’Ue non sembra che abbia procurato un clima più sereno in Europa e in Gran Bretagna. Infatti, la sterlina continua a perdere valore e i movimenti sussultori nell’economia e nella finanza dei Paesi del Vecchio Continente non accennano a placarsi. Qualche organo di stampa dell’UK addirittura si attarda a disegnare scenari apocalittici per l’Italia, vista la situazione del debito pubblico e della particolare sofferenza di alcune banche. La crisi di queste, infatti, sta disturbando di parecchio il sonno di investitori e risparmiatori, nostrani e stranieri, tanto che al capezzale di alcune di esse, nei consulti quotidiani tra scienziati, si esaminano le diverse diagnosi per giungere ad una realistica prognosi per prescrivere la terapia adeguata.

Il presidente della BCE Mario Draghi e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, vista la pericolosa situazione, concordano sulla necessità dell’intervento dello Stato per mettere al sicuro gli istituti in difficoltà. Il presidente Antonio Patuelli dell’ABI, associazione di categoria dei banchieri ha sottolineato che il “bail in” è incostituzionale, facendo intendere che in Italia si può ovviare ai pericoli che ne scaturiscono.

La sortita di Patuelli di oggi la si poteva anticipare al 2014, quando il Parlamento stava approvando la direttiva UE sul bail-in, bloccando in tal modo il provvedimento che si stava per varare. Perché si è taciuto? Bisogna dedurre che si è legiferato, con l’avallo del presidente della Repubblica che ha promulgato la legge, contro gli interessi dell’Italia nel momento in cui è stata approvata una direttiva europea non in linea con le nostre leggi? Non è la prima volta che si parla di illegittimità della decisione Ue. I parlamentari di Forza Italia e del M5S esplicitarono nelle sedi proprie la loro contrarietà, nell’indifferenza ovviamente del Ministero del Tesoro e della maggioranza, nonostante 113 parlamentari cercarono di spiegare che il ball-in avrebbe creato danni al nostro sistema bancario.

Il capo del governo oggi tranquillizza e dice che il problema non è grave, allora bisogna capire chi mente e chi crea artatamente panico tra i cittadini. Renzi chiarisce che la condizione delle banche italiane in crisi è agevolmente risolvibile. Come? Perché se il risanamento avverrà, secondo la ricetta Draghi-Visco, cioè con denaro pubblico è ovvio che tutti gli italiani saranno chiamati a fare la loro parte, in modo diretto o indotto. E non pare che essi siano ancora una volta pronti a pompare soldi, per salvare istituti di credito decotti, come il Monte dei Paschi, che non svolgono correttamente la loro opera.

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