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Perché sono felice per Augusto Barbera

La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione, per intervenuta prescrizione, per Augusto Barbera, ora giudice della Consulta, con riferimento all’accusa di presunta corruzione in relazione ad alcuni atti illeciti riguardanti un concorso universitario. Conosco e stimo Barbera da più di 40 anni. Mi ha fatto, quindi, molto piacere che questa incresciosa vicenda si stia risolvendo, per lui, in modo positivo, tanto più che, a suo carico, non c’erano riscontri diretti. Ma al di là di questi aspetti di carattere processuale, non trovo nulla di strano che diverse scuole universitarie si accordino tra di loro, nelle commissioni di concorso, per “mettere in cattedra” i loro migliori allievi. Anzi, il fatto che su di un candidato ci sia la garanzia del “Maestro” e’ certamente un titolo importante in un sistema che funziona per cooptazioni, come quello universitario. D’altra parte, in seno al CSM, non si procede forse ad accordi tra le correnti per scegliere chi deve ricoprire gli uffici giudiziari?

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Per fortuna ci sono ancora persone come il senatore Luigi Manconi, il quale ha votato in modo difforme dal suo gruppo (il Pd) sull’ordinanza cautelare a carico del senatore calabrese Antonio Caridi. Manconi ha voluto spiegare le ragioni che l’hanno indotto a votare contro in una intervista al giornale “Il dubbio”. A suo avviso l’ordinanza non era rispettosa dei criteri di legge e della giurisprudenza della Cassazione. La Suprema Corte richiede infatti, a giustificazione dell’ordine di detenzione, che vi sia – oltre alle altre condizioni – una ragionevole vicinanza di tempo tra il reato e l’ordinanza cautelare. Nel caso del senatore Caridi si tratterebbe invece di dichiarazioni di un pentito rese quindici anni or sono. Di qui, a fronte di insufficienti motivi giuridici, la possibilità di un fumus persecutionis.

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Luigi Manconi, nella stessa intervista, denuncia un intervento (di un esponente del M5s) che, a suo dire, avrebbe fatto diventare garantista un boia. A stare a quanto riferisce Manconi, secondo  il senatore “grillino”  (che preferiamo non nominare) la colpevolezza di Caridi sarebbe proprio dimostrata dalla inadeguatezza degli indizi e dei riscontri a suo carico. Fare parte della cupola gli avrebbe consentito di celarne le prove.

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Bossi e Maroni prendono le distanze da Matteo Salvini. La Vecchia Guardia muore, ma non si arrende.

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