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Tutti i dettagli sulla prima cellula Isis al femminile

Sono ancora fresche le immagini delle donne curde che lottano in Irak contro lo Stato Islamico (Isis). Hanno un vantaggio nei confronti del nemico perché secondo la sharia le porte del paradiso sono chiuse per l’uomo che viene ucciso da una donna. Così, sul campo di battaglia, quando i terroristi islamici si trovano davanti una femmina che impugna l’arma, scappano senza porre resistenza.

CELLULA JIHADISTA IN ROSA

Ma non tutte le donne sono dalla parte dei curdi iracheni. In Marocco è stata smantellata una cellula di donne di Isis. L’organizzazione era composta da dieci donne, fedeli al Califfato, ed è stata scoperta dal Bcij, l’Ufficio di investigazioni giudiziarie di Rabat. Si trattava di combattenti dell’estremismo islamico, pronte a colpire luoghi sensibili del Paese. La notizia, confermata dal Ministero degli Interni marocchino, è stata pubblicata dal New York Times.

CHI SONO E COSA FACEVANO

È la prima volta che si scopre una cellula completamente al femminile. Secondo il sito marocchino Medias24, sette di loro sono minorenni (due di loro hanno 15 anni) ed erano attive nelle città di Kenitra, Salé, Tangeri o Zagora, secondo molti dei documenti sequestrati. “Volevano compiere attentati suicidi contro istallazioni importanti in Marocco”, si legge nel comunicato. Queste donne erano in possesso di sostanze chimiche per la fabbricazione di cinture esplosive, per cui si suppone che avessero un ruolo nella realizzazione delle bombe artigianali. Hanno giurato fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi con la finalità di “sommarsi all’agenda sanguinosa dell’organizzazione”. Altre donne avevano l’incarico di arruolare donne per andare in Siria e Irak.

NUOVO ALLARME IN MAROCCO

Una delle donne arrestate è sorella di un presunto terrorista che si sarebbe fatto esplodere in Irak a gennaio del 2016. Altre avrebbero legami di parentela con sospettati. Le donne saranno processate una volta finita l’inchiesta. Il direttore del Bcij, Abdelhak Khiame, ha detto a Medias24 che è molto colpito dalla notizia perché in Marocco non c’era mai stata una cellula composta da donne e questo potrebbe indicare che “i nostri figli sono obiettivi dell’organizzazione terroristica”.

PIÙ DONNE TERRORISTE?

Il blitz contro la cellula femminile di Isis in Marocco è avvenuto tre settimane dopo l’arresto di tre donne “telecomandate” da terroristi di Isis a Parigi. Una delle ragazze, Sara H., aveva cercato di viaggiare in Siria nel 2015 per sposare Larossi Abballa, l’assassino della coppia di poliziotti a Magnanville a giugno scorso, secondo l’agenzia di notizie Afp.

IL PIANO ANTI-TERRORISMO

Il Marocco è costantemente minacciato dal terrorismo. I servizi di intelligence hanno smantellato una decina di cellule e circa 900 sospetti nel Paese. Da settembre del 2014 il re Mohamed VI ha dedicato risorse speciali per il piano di sicurezza “Hadar”, che significa “sorveglianza” in lingua araba. Il programma di intelligence prevede la condivisione di informazioni con i Paesi europei per evitare attentati. In un’intervista con il quotidiano Journal du Dimanche, il direttore ha detto che è stato grazie alle forze di sicurezza marocchine che la Francia ha scoperto a Saint-Denis il terrorista Abdelhamid Abaaoud, una delle menti della strage di Parigi a novembre del 2015. Anche il presidente francese François Hollande ha ringraziato il re del Marocco per l’aiuto efficace nella lotta contro il terrorismo.



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