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Perché festeggio il trionfo di Donald Trump. Parla Carlo Freccero

Carlo Freccero

Prima del voto negli Stati Uniti era stato uno dei pochi italiani ad esprimersi apertamente a favore di Donald Trump. “E’ molto meglio di Hillary“, aveva detto già mesi fa il consigliere di amministrazione della Rai Carlo Freccero. Un commento che il manager televisivo ha confermato a Formiche.net, dopo una nottata passata sveglio a seguire lo spoglio elettorale in diretta.

Donald Trump ce l’ha fatta. Perché?

Perché Hillary Clinton era il candidato delle banche e della finanza internazionale. Per questa ragione la mia opinione nei suoi confronti è sempre stata negativa.

Il popolo americano ha votato contro le élite?

Gli Stati Uniti sono un Paese impoverito, gravato da un forte debito pubblico, messo in difficoltà nella sua leadership mondiale dall’ascesa dei Brics e dal ritorno della Russia e decaduto a livello produttivo per colpa dello strapotere della finanza. La risposta a questa crisi senza precedenti non poteva essere rappresentata da Hillary la cui unica soluzione per recuperare il primato americano era costituita dalla guerra.

E le banche?

Hanno reso l’America più triste e più povera. Hillary rappresenta quell’1% della popolazione mondiale che la crisi continua a rendere sempre più ricco, mentre il restante 99% scivola verso la povertà. E’ a questa maggioranza di americani che Trump ha rivolto il suo appello. Solo la propaganda dei media mainstream ha permesso a Clinton e al suo entourage di conservare una popolarità che contrasta con la situazione reale del Paese.

Non rappresenta anche Trump quell’1% della popolazione mondiale di cui lei parla? In fondo è pur sempre un multimiliardario. 

Ne fa parte, ma il candidato di quel mondo era Hillary. Trump – al contrario – ha proposto un programma che mira a ricostruire l’industria spazzata via dall’economia finanziaria: solo in questo modo si potranno garantire posti di lavoro e benessere alla classe media impoverita da questa interminabile crisi.

Trump dunque le piace? 

Non è questo il punto: dopo Brexit, è un’altra risposta alla propaganda delle élite. Adesso, ovviamente mi auguro che si adegui all’importanza del ruolo che è stato chiamato a ricoprire.

Ha fatto riferimento a Brexit: per la seconda volta in pochi mesi i grandi media hanno dimostrato di essere completamente scollati dalla realtà. Cosa sta succedendo?

I media mainstream sono dei megafoni di manipolazione e non di informazione. Questa è la ragione per cui stanno sbagliando tutto.

Qual è il messaggio di fondo che arriva dall’America?

Che è in corso una rivolta antisistema: la crisi del pensiero unico finalmente è cominciata.

Tutto ciò però sembra arrivare da destra e non da sinistra. Perché?

Perché la sinistra ha abbracciato completamente il pensiero unico liberista. Mi riferisco in particolare alla sinistra della cosiddetta terza via di Clinton e di Blair: la sinistra che ha fatto la guerra, eliminato la differenza tra banche commerciali e banche d’investimento e ridotto i diritti dei lavoratori.

Trump è la medicina alla crisi – non solo economica – che l’occidente e gli Stati Uniti stanno vivendo?

No, è solo la prima reazione. Però almeno lui si è fatto portavoce di questo grande malessere popolare.

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