Un Renzi-bis senza Renzi. Un governo che muove pochissime poltrone e che tiene una compagine quasi invariata. Come se la crisi del post-referendum avesse toccato soltanto la persona di Matteo Renzi (e, paradossalmente, la ministra Stefania Giannini, unica non riconfermata).
Oltre agli spostamenti, le novità maggiori sono nei ministeri senza portafoglio. Torna il ministero per la Coesione territoriale e Mezzogiorno (di cui si era sentita la mancanza nel precedente Esecutivo). Nasce il ministero allo Sport (prima in genere abbinato alle politiche giovanili o retto da un sottosegretario). Manca ancora, invece, il ministero delle Politiche europee (perno importante dal 1987 al 2014). Ma questi sono dettagli che interessano soltanto agli studiosi di storia dei governi.
Il dubbio vero di queste ore sta nella domanda su quanto durerà il governo Gentiloni.
Sulla carta dovrebbe essere un governo breve, per farci arrivare a primavera con una nuova legge elettorale. Del resto, la maggioranza con cui si presenta al Senato non è un segno di robustezza.
Ma la legislatura finisce a inizio 2018, per cui non si può escludere un governo di un anno intero o che almeno punti all’autunno (facendo anche un favore a deputati e senatori che così maturerebbero il mitico vitalizio).
E’ difficile prevedere quando finirà questo governo, ma siamo certi che comunque questa XVII legislatura sarà ricordata per la sua “eccentricità”. Del resto, gli amanti della smorfia, non potevano pensare che questa – per destino numerologico – sarebbe stata una legislatura baciata dalla fortuna.