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Tutti i progressi nella medicina di precisione

Di Claudio De Vincenti
Claudio De Vincenti

Il governo italiano riconosce un’importanza-chiave allo sviluppo della ricerca in campo sanitario. In primo luogo perché consente di rispondere ai bisogni delle persone con terapie sempre più avanzate che siano in grado di seguire le esigenze di una società nella quale i cittadini sono al centro delle attività di ricerca e produzione. In secondo luogo perché è proprio nel campo delle scienze della vita e nei risultati che ne derivano che si può costruire la nuova frontiera dello sviluppo tecnologico, industriale e produttivo in grado di avere ricadute positive non solo in termini di qualità della vita ma anche in termini di competitività del sistema economico.

Strimvelis rappresenta un esempio particolarmente significativo, un successo della ricerca e dell’attività industriale nel nostro Paese. Un risultato scientifico, ma anche la dimostrazione di un modello di collaborazione tra ricerca di base (San Raffaele), charity (Telethon), ricerca transazionale (Tiget), tecnologia e sviluppo manifatturiero (Molmed) e una grande azienda farmaceutica internazionale come GSK. Proprio in riferimento a quest’ultima, il governo ha molto apprezzato l’impegno profuso per lo sviluppo delle proprie attività in ricerca e sviluppo industriale in Italia, fondamentali per arrivare allo straordinario successo di Strimvelis. Nel caso specifico, si è trattato di un successo derivante dall’azione e dalla convergenza di sforzi precedenti. Non si è trattato, infatti, di un successo isolato. L’Italia produce risultati importanti di innovazione tecnologica nel settore farmaceutico e sanitario. Da ricordare, ad esempio, Holocar, la prima terapia cellulare basata su cellule staminali scoperta nel 2015.

La prospettiva della medicina di precisione costituisce un obiettivo di straordinario interesse per il nostro Paese. Consente di affrontare quelle che sono chiamate malattie rare, ma anche di avere ricadute più ampie del trattamento terapeutico e di accompagnare la medicina di precisione al miglioramento complessivo degli standard terapeutici del Servizio sanitario nazionale. Il governo ha una dedizione particolare nei confronti di questi sviluppi. A tal riguardo è importante ricordare il ruolo che giocherà in questo settore Human Technopole, il centro che sorgerà nell’area che ha ospitato l’Expo di Milano, e la linea prioritaria che, nel Piano nazionale della ricerca, abbiamo attribuito proprio allo sviluppo della ricerca in campo sanitario e farmaceutico. Si stanno facendo passi avanti e abbiamo già introdotto alcune novità normative necessarie per mantenere i nostri ricercatori e attrarne di più dall’estero. Abbiamo dedicato un importante spazio al credito d’imposta per chi svolge attività di ricerca e sviluppo. Proprio nel settore farmaceutico, il Patent box (decreto che ha introdotto un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, ndr) può svolgere un ruolo significativo e si collocherà all’interno della strategia nazionale di specializzazione intelligente, concordata insieme alla Commissione europea per l’uso di una parte significativa dei fondi strutturali europei in modo che possano dare luogo a uno sviluppo innovativo tecnologico di avanguardia dell’industria italiana.

Naturalmente, nella strategia rientrano anche miglioramenti del quadro regolatorio a cui sta lavorando l’Aifa, a cominciare dal fast track per i farmaci innovativi. Più in generale, la volontà è quella di migliorare in modo significativo la governance complessiva – regolatoria e normativa – del settore farmaceutico. Su questo è attivo il confronto con le Regioni, con l’industria farmaceutica e con l’intera filiera del farmaco. L’obiettivo è giungere a una riforma della governance che stabilizzi le prospettive di mercato e premi l’innovatività e gli investimenti nel nostro Paese. In termini operativi, si intende procedere attraverso la legge di bilancio, in modo tale che la riforma entri in vigore dal primo gennaio del prossimo anno e possa fare da punto di riferimento per uno sviluppo ulteriore del settore farmaceutico in Italia.

Siamo davanti a un passaggio complesso. La vicenda Brexit ci ha colpiti tutti, espressione di disagio nei confronti di un’Europa in difficoltà nel dare spazio ai bisogni delle persone, a politiche della crescita e a un maggiore sviluppo occupazionale. Come Italia, avanziamo da tempo proposte per una nuova politica economica europea ed è giunto il momento che tutti i Paesi membri, in particolare i più grandi, tornino protagonisti della costruzione europea e si facciano carico di una nuova prospettiva futura. Un risultato come Strimvelis riassume con forza tutte le potenzialità che il continente europeo ha, per stratificazione storica, culturale, di ricerca tecnologica e ricerca scientifica. Ora è necessario fare chiarezza sui passi che ci attendono. E infine, con la Brexit, bisognerà capire come gestire il trasferimento di importanti istituzioni europee che si trovano ora sul territorio della Gran Bretagna. Tra di esse rientra, ad esempio, la European medicine agency. L’Italia, con i risultati scientifici e industriali raggiunti, ha dimostrato di avere potenzialità enormi in campo farmaceutico e, quindi, tutte le carte in regola laddove si dovesse decidere di trasferire l’agenzia nel nostro Paese. Bisogna guardare avanti. L’Europa deve riprendere in mano il proprio destino e adottare quella strategia di crescita e inclusione sociale che risponda ai bisogni delle persone. L’Europa è la nostra casa e vogliamo che sia più bella e solida di prima. La casa in cui le generazioni più giovani possano essere in grado di costruire il proprio futuro.

Claudio De Vincenti (Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio)

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