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Che cosa farà Fitto con Quagliariello e Giovanardi

Conservatori, riformisti e liberali. I Conservatori e Riformisti di Fitto cambiano pelle, nome e, dopo i tentativi di alleanze andati in scena lo scorso anno attorno alla campagna per il no al referendum, costruiscono una nuova piattaforma.
Nascerà il prossimo 28 gennaio all’Ergife di Roma un rassemblement anti Renzi e anti larghe intese, capitanato dall’ex ministro Raffaele Fitto che riunirà sotto il cartello della Convenzione Blu, il nome della due giorni promossa a Roma nel novembre scorso con l’obiettivo di “una strada nuova obbligata per rianimare il popolo del centrodestra”, una serie di personalità legate al mondo centrista, liberale e conservatore come, tra gli altri, due ex ministri e due ex governatori.

CONVENZIONE BLU

L’obiettivo dei fittiani è quello di aggregare un’area liberalconservatrice che sia capace di dialogare con quanti sceglieranno senza dubbi l’anti renzismo alle prossime elezioni. Quindi alleanze solo con chi dirà no ad eventuali larghe intese, che invece pezzi di Forza Italia guardano già con favore. “Vogliamo dimostrare di saper creare una forza politica dal basso che aggreghi l’intero centrodestra reduce da numerose delusioni nel recente passato”, racconta un parlamentare del movimento capitanato da Fitto e Daniele Capezzone. I primi a dire sì dovrebbero essere gli ex ministri Gaetano Quagliariello (leader di Idea dopo aver abbandonato Ncd-Ap e in un recente passato non troppo in sintonia in Puglia con Fitto) e Carlo Giovanardi. Chiuso l’accordo anche con il liberale sardo Vargiu, eletto con Scelta Civica di Monti.

Il centrodestra fa il centrodestra e non fa da stampella e da supporto alla sinistra è stato il ritornello che non solo Fitto ha ripetuto ai suoi, ma che sta utilizzando in questa settimana di ripresa dell’attività parlamentare come argomento per aggregare forze sparse in vari territori del paese, così come ha fatto due giorni fa in una serie di incontri in Liguria, uno dei quali con il governatore Giovanni Toti ed Enrico Musso, ex senatore che con la sua lista civica riuscì ad arrivare al ballottaggio per la poltrona di Sindaco. Ufficialmente per parlare delle prossime amministrative, ma anche per gettare le basi di “una coalizione alternativa alla sinistra e al M5S”. Toti, che in Forza Italia rappresenta l’ala più dialogante con la Lega e meno aperta al Pd, si è detto “compiaciuto per la scelta di Fitto di aprire un dialogo costruttivo”.

STRATEGIE

Fitto, dopo la recente nomina a vicepresidente della New Direction Foundation, l’istituzione culturale europea creata dalla Thatcher, sta quindi coltivando il progetto della Convenzione Blu con una doppia direttrice: da un lato un’apertura a quelle realtà di centrodestra che si sentono sempre più disorientate dal rischio larghe intese col Pd, ma senza tralasciare i veri protagonisti della nuova avventura, ovvero i territori. In questo senso si inserisce la creazione del gruppo CoR al Comune di Sanremo e di Genova, dove ieri è stato in visita, e soprattutto la promozione di venti mini Convenzioni Blu nelle varie regioni d’Italia, con la volontà di votare il più presto possibile.

TEMI

I nuovi moderati che guardano al mondo della destra liberale proseguono dunque la strada tracciata a novembre, quando hanno detto no alla legge proporzionale (“sa di vecchio Nazareno”), aprendo al Mattarellum. Ma è sulle primarie che si fonda la vicinanza a Lega e Fratelli d’Italia. Canali infatti sono aperti da tempo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni (grazie ad un ex parlamentare Fdi) e anche con Stefano Parisi che il 24 gennaio presenterà il suo movimento Energie per l’Italia a Bruxelles. Al momento però non mancano differenze di visioni con gli alleati, soprattutto con gli estremismi della Lega legati al tema immigrazione.
Dieci giorni fa Fitto ha incassato anche l’elezione a vicepresidente del gruppo parlamentare europeo Ecr, il terzo gruppo al Parlamento europeo, in scia al movimento europeo guidato dai Tories britannici, dopo il legame costruito con il movimento europeo guidato dai Conservatori inglesi, ovvero la membership di Acre (l’alleanza dei partiti e movimenti liberalconservatori europei).

SUI TERRITORI

Per fare questo potrà contare da un lato sui referenti regionali del gruppo CoR e dall’altro su una pattuglia di personalità attratte da questo progetto. Del primo gruppo fanno certamente parte Cinzia Bonfrisco in Veneto (Presidente della Commissione di vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti); la folta delegazione di pugliesi, con i fedelissimi Antonio Di Staso a Bari (figlio dell’ex governatore della Regione ai tempi della Casa delle Libertà) e Rocco Palese (già candidato alle regionali) a Lecce; e poi il senatore barese Luigi D’Ambrosio Lettieri, l’ex sindaco di Noci Pietro Liuzzi, l’ex sindaco di Corato e presidente di Anci Puglia Luigi Perrone, il due volte sindaco di Carovigno Luigi Zizza; Chiarelli da Taranto, Altieri e Ciracì da Bari; in Lombardia l’ex meloniano Massimo Corsaro; in Toscana Maurizio Bianconi; Cosimo Latronico già sindaco di Nova Siri e vicino a Comunione e Liberazione e Tito Di Maggio in Basilicata; Luigi Compagna nel Lazio.

Nel secondo gruppo ecco le new entry. Due ex governatori: in Friuli Renzo Tondo e in Molise Michele Iorio, oltre a vari movimenti civili in Marche ed Abruzzo. Altra novità alla voce liberali, con il deputato Pierpaolo Vargiu, presidente della XII Commissione affari sociali eletto con Scelta civica, a capo della prima forza politica sarda nel campo del centrodestra. A soli 16 anni Vargiu aderì al Partito Liberale Italiano. Al vaglio degli organizzatori anche un eventuale cambio nome per la componente fittiana, pur mantenendo il logo che secondo alcuni sondaggisti ha un discreto appeal.

twitter@FDepalo

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