Fuocoammare non ha vinto, ma i migranti sono stati ugualmente protagonisti degli Oscar 2017. Alla premiazione per il miglior trucco, vinto dagli italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini insieme a Christopher Nelson per Suicide Squad, Bertolazzi ha fatto una dedica a tutti gli immigrati n giro per il mondo: “Io sono un immigrato, lavoro in giro per il mondo, e questo è per tutti gli immigrati!”.
Delusione, invece, per “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, candidato come miglior documentario, al quale l’Academy ha preferito “OJ: made in America” di Ezra Edelman, che racconta la storia del caso O.J Simpson, star del football e attore che nel 1994 fu accusato dell’omicidio dell’ex moglie e del suo amante. Il processo fu molto controverso, con una attenzione morbosa da parte dei media e si concluse con l’assoluzione si Simpson.
“Per favore non parlate di delusione. Se perdo domenica non sarà una delusione. Tutto questo è già un successo”, aveva detto Gianfranco Rosi. Insieme al regista hanno partecipato alla cerimonia di premiazione anche la produttrice del film Donatella Palermo, e Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che da anni salva vite e esegue autopsie nell’isola della speranza e della tragedia continue: Lampedusa. “È importante essere in America in questo momento – ha detto Bartolo – è importante essere riusciti a fare emergere in maniera potente questo che molti chiamano problema e che invece è un’opportunità. Un’opportunità di conoscenza, perché è l’ignoranza che porta al razzismo. C’è molta gente buona al mondo, e spero che questo film abbia acceso un faro”.
Fuocoammare lo scorso febbraio aveva vinto l’Orso d’oro al Festival del cinema di Berlino.
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