Ha partecipato anche il segretario della Cei Nunzio Galantino al dibattito che si è svolto a Montecitorio in occasione della presentazione del “Rapporto sull’agricoltura nel Mezzogiorno” curato da Ismea e Svimez. Il suo è stato un discorso dai toni accorati, nel quale ha cercato di eliminare i vari alibi che di volta in volta vengono evocati quando si parla di Sud Italia.
“Anche al Meridione è possibile fare impresa e farla bene: qui c’è gente che ha voglia di andare avanti e di non fermarsi“, ha affermato Galantino che nel Mezzogiorno è nato e ha vissuto (originario di Cerignola nel foggiano, è stato anche vescovo di Cassano allo Ionio in provincia di Cosenza). Il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana ha poi invitato gli opinionisti e i politici a non generalizzare quando si riferiscono al sud italia e alla famigerata questione meridionale: “Ci sono specificità accentuate che caratterizzano il Mezzogiorno, il quale – come sappiamo tutti – non è affatto tutto uguale. Riconoscere che esiste questa diversità è fondamentale per varare politiche e interventi diversificati. No alle inutile semplificazioni, no ai luoghi comuni“.
A proposito del tema agricoltura, Galantino – prendendo spunto dai buoni numeri evidenziati dal rapporto – ha chiesto alle istituzioni di mettere in campo tutti gli strumenti necessari a far sì che i buoni risultati già ottenuti possano migliorare ancora: “Che ci vuole a capire che si tratta di un settore che va seriamente messo al centro delle politiche pubbliche?”. Lo stesso Galantino, comunque, non ha mancato di evidenziare alcuni annosi problemi che bloccano la crescita in tutto il Paese ma al Sud in particolare: “Dove c’è criminalità, non c’è e non potrà mai esserci sviluppo. La burocrazia, invece, a tratti sembra agire per vessazioni“.
Concetti che lo stesso Galantino ha poi ribadito nella video-intervista rilasciata ad Andrea Picardi