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Silvio Berlusconi, gli agnellini, il pesce e le pennette. Cosa si mangia davvero ad Arcore

Dire che Silvio Berlusconi si è rimesso al centro della scena attraverso l’ormai famoso video con in cinque agnellini, portatigli da Michela Brambilla, nel parco di Arcore, è forse un po’ un’esagerazione, come ha osservato nella sua nota Facebook Emanuele Macaluso. Ma è un fatto che lo show a sorpresa del Cav, apparentemente in chiave vegeterian-vegana, non solo ha spopolato sul web, ma è stato l’argomento più gettonato nel Transatlantico di Montecitorio, prima della chiusura dei lavori per la pausa di Pasqua. Tanto più dopo che la Presidente della Camera Laura Boldrini sulla scia del Cav ha accolto alcuni agnelli a Montecitorio.

Perché, dunque, quel video di Arcore fa così tanto notizia? Certamente per la fase di stallo in cui si trova la politica, a cominciare dalla questione più importante all’ordine del giorno e cioè la riforma della legge elettorale. Ma anche perché, come spiega a Formiche.net, un esegeta berlusconiano di rango come il responsabile del dipartimento dei coordinatori regionali, Sestino Giacomoni, in realtà il video con il biberon agli agnellini più che essere un messaggio ai vegetarian-vegani, è un “messaggio di pace”. Insomma, un subliminale messaggio politico, destinato a aumentare la sua potenza in un quadro politico dominato da grida e feroci contrapposizioni ormai tra i Cinque Stelle e il Pd. Più che alla dieta pasquale, anche con quegli agnellini Berlusconi avrebbe inteso parlare all’Italia più normale, a quel famoso popolo dei moderati che intende riconquistare, e che certamente avrà apprezzato la cartolina molto pasquale e volutamente cattolica del Cav.

“È stato un Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo…. Qui la dieta sulla tavola di Pasqua non c’entra molto. Ha brandito l’agnello come il centrosinistra una volta brandiva il ramoscello di Ulivo”, spiegano alcuni fedelissimi berlusconiani, ben intenzionati a non farsi mancare l’abbacchio domenica prossima. E sarebbe stato anche un agnello usato come un ramoscello di ulivo che tenta di sedare le liti nel centrodestra. La Lega di Salvini non ha apprezzato, commentando un po’ sprezzante il video. Ma intanto Berlusconi ad Arcore non si occupa solo di agnelli, tenta anche di spezzare l’asse sovranista. Non a caso nei giorni scorsi ha ricevuto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Un incontro un po’ a sorpresa che sembra dettato da reciproche esigenze, di cui quella di Meloni sarebbe liberarsi dalla “morsa” salviniana e ricavarsi un ruolo come trade d’union tra Silvio e il riottoso leader del Carroccio. Ma per tornare agli agnelli – tanto apprezzati anche nel centrosinistra a cominciare dallo stesso Matteo Renzi, il quale, evidentemente per avvertire i Cinque Stelle, ha detto: “Silvio ha sette vite come i gatti” – che con la dieta vera e propria c’entrino solo apparentemente, lo dimostrerebbe anche la stessa dieta dell’ex premier e leader di Forza Italia.

È vero che, consigliato dai medici, dopo il delicato intervento al cuore di quasi un anno fa, ormai avrebbe quasi abbandonato il consumo di carne. Ma, come scrive l’agenzia AdnKronos, lui vegano non è, come dimostra il fatto che preferisce sempre più mangiare pesce. Spiega a Formiche.net un fedelissimo di Berlusconi: «”d Arcore gli ingredienti principali sono pomodoro, basilico, mozzarella. Ingredienti alla base delle ormai famose pennette tricolori. Altro primo molto gettonato sono le trenette al pesto. Poi ci sono alcuni formaggi e gli immancabili dolci, però in misura ridotta rispetto al passato”. E quando può, Berlusconi non si farebbe mancare un bel bicchiere rosso di Cabernet-Sauvignon, il suo vino preferito.

Insomma, con buona pace dei vegani e di quegli stessi parlamentari azzurri preoccupati dal rischio che Berlusconi così possa far perdere voti, perché si sarebbe “rivolto a una ristretta minoranza”, il Cav avrebbe raggiunto il suo obiettivo: quello di apparire un uomo di pace in un quadro politico in “guerra”. E, come ha già fatto nel marzo scorso con la foto da McDonald, anche stavolta l’obiettivo sembra essere stato centrato: ovvero quello di apparire un italiano normale, che non solo va nei fast food, ma a Pasqua manda cartoline con l’agnello, simbolo numero uno della Pasqua.



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