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Che cosa cela la baruffa politica su Libia, Ong e migranti

ANDREA ORLANDO

Sul ruolo di alcune Ong nell’opera di soccorso dei migranti nel Mediterraneo il quadro giudiziario e politico è ormai piuttosto chiaro, nonostante alcune cronache qualche volta preferiscano cogliere le parole che piacciono di più anziché valutarle nel loro insieme. Riassumiamo gli elementi di fatto. Primo: è ormai certo che ci sono contatti tra trafficanti libici e alcune Ong. Ripetiamo: “alcune” Ong. Secondo: tutti sanno che il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, dice la verità quando parla di questi contatti ammettendo indirettamente che si tratta di informazioni di intelligence e non di polizia giudiziaria, e dunque inutilizzabili processualmente, come ha detto da ultimo in un’intervista al sito Live Sicilia. Terzo: l’ipotesi avanzata da Zuccaro in un’intervista ad Agorà su Raitre di Ong finanziate dai trafficanti, addirittura con lo scopo finale di destabilizzare l’economia italiana, è indubbiamente una bomba che ha costretto il governo a intervenire anche per non lasciare un tema così scottante alle sole opposizioni di centrodestra e del M5s. Quarto: non è vero che il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e quello dell’Interno, Marco Minniti, abbiano commentato allo stesso modo le parole di Zuccaro, come fanno intendere alcuni giornali quasi fosse una difesa d’ufficio di tutte le Ong. Anzi, le diversità tra i due confermano che i fatti sono veri e che creano disagio in certi ambienti.

Orlando non è solo il Guardasigilli, ma anche il candidato dell’ala più a sinistra del Pd alle primarie del 30 aprile e quindi deve fare attenzione agli umori della sua base elettorale, storicamente pacifista e geneticamente incapace di porsi dei dubbi su qualunque attività di volontariato, come quello attuato dalle organizzazioni non governative. Minniti, sulla cui storia di sinistra nessuno può eccepire, è invece uomo pragmatico e nel question time alla Camera del 27 aprile la sua frase più importante non è stata quella sulla necessità di “evitare generalizzazioni” (che infatti Zuccaro non ha mai fatto, anzi), bensì quella per cui “le questioni sollevate in queste interrogazioni non possono essere sottovalutate”, riferendosi alla posizione di Forza Italia. Traduzione per chi a sinistra non vuol capire: attenti, perché c’è materiale preoccupante, e viene da ricordare che un ministro dell’Interno abbia ogni tipo di informazione riservata, a prescindere dai procuratori della Repubblica.

Se restiamo a ciò che concretamente può entrare nel fascicolo di un’inchiesta, ha ragione Orlando quando invita ad attenersi ai fatti mentre l’Ong maltese Moas sfida la procura di Catania a dimostrare le accuse. Proprio la Moas, infatti, sembra particolarmente nel mirino di Zuccaro quando ricorda che le sue spese ammontano a 400 mila euro al mese e che “aveva due droni ad altissima tecnologia, forniti da un’industria austriaca. Adesso li hanno rimpiazzati con un aereo da ricognizione che è più performante e costa di più” come ha detto in quell’intervista a Live Sicilia. La grande domanda, quindi, è da dove arrivino questi soldi perché finora non ci sono prove su provenienze illecite.

A questo punto tutti dovrebbero rendersi conto che la confusione non conviene a nessuno: il procuratore Zuccaro ha lanciato una montagna, più che un sasso, nello stagno e ora potrebbe non rilasciare interviste per un po’ di tempo; il governo alle prese con la difficilissima stabilizzazione in Libia dovrebbe anche aumentare gli sforzi investigativi e di intelligence; le Ong non “compromesse” e le associazioni umanitarie in genere dovrebbero smetterla di alzare un muro respingendo le accuse a prescindere dai fatti perché ormai i cittadini italiani hanno capito che qualcuno non fa il proprio dovere. Un campanello di allarme arriva da un sondaggio Ixè per la trasmissione Agorà: solo il 34 per cento degli italiani ha fiducia nelle Ong, il 48 per cento non si fida, mentre il 18 per cento non si è espresso. Chi lavora onestamente e salva migliaia di vite umane dovrebbe capire che la confusione e le speculazioni politiche danneggiano proprio loro: prendano le distanze da chi è opaco e avranno tutto da guadagnare.



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