Oltre 2000 persone, sabato scorso all’Ergife di Roma, hanno partecipato alla convention di presentazione del movimento Energie per l’Italia di Stefano Parisi.
Erano presenti oltre ai 176 circoli diffusi sul territorio nazionale, rappresentanti di associazioni, movimenti e partiti interessati alla proposta di Parisi della costituzione di un nuovo soggetto politico dell’area liberale e popolare italiana.
Un progetto che interessa anche a noi di Alef (Associazione Liberi e Forti), convinti come siamo, che serve la ricomposizione di questa area politica centrale che, per quanto ci riguarda, deve superare l’attuale frammentazione della vasta galassia democristiana oggi dispersa in mille rivoli irrilevanti.
Con l’amico Ivo Tarolli è dal convegno di Rovereto del luglio 2016 che si è costruito una rete di amici ex Dc e popolari (“Ai tanti in prima linea”), con i quali si è avviato un proficuo rapporto con Stefano Parisi, preparando la partecipazione all’Ergife con i tre convegni del triveneto a Padova (11 marzo), in collaborazione con l’amico Domenico Menorello; di Salerno (17 marzo) in collaborazione con l’amico Giuseppe Gargani e di Roma (25 marzo) alla Bonus Pastor. Sono state tre occasioni importanti che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti di numerose associazioni e movimenti dell’area cattolica e popolare italiana, che si sono ritrovati Sabato scorso all’incontro dell’Ergife di Parisi.
Abbiamo apprezzato e condiviso le dieci proposte per lo sviluppo dell’Italia, che Parisi ha indicato nella sua relazione: riduzione della spesa pubblica e delle tasse sulle imprese; adozione di una flat tax che sostituisca l’attuale Irpef e mantenga caratteri di progressività attraverso un apposito sistema, semplice e universale di detrazioni e deduzioni; dimezzamento dell’Imu; riduzione del debito pubblico; adozione dell’imposta negativa sui redditi per aiutare le persone a basso e a zero reddito; sostituzione dello statuto dei lavoratori con lo statuto del lavoro, così come ideato da Marco Biagi; riforma della scuola e dell’Università; adozione della sfiducia costruttiva con legge elettorale proporzionale e introduzione delle macro regioni al posto delle regioni attuali.
Assai ben motivati gli approfondimenti sui singoli temi a dimostrazione di una competenza in materia di amministrazione pubblica, che è parte rilevante dell’esperienza e del bagaglio professionale e politico amministrativo di Parisi.
Attenti nell’esposizione appassionata delle sue tesi, noi ex Dc e popolari presenti in sala abbiamo unanimemente apprezzato i contenuti espressi, non mancando di rilevare che il carattere complessivo di quell’esposizione era quello proprio di una relazione laico liberale con riferimenti, gli unici citati, di chiara matrice socialista riformista (Craxi, Sacconi); anche se non è mancato l’appello finale alla partecipazione nella costruzione del nuovo soggetto politico a tutte le culture interessate: da quella che fa riferimento all’umanesimo cristiano, a quella liberale, riformista e federalista.
Si tratta di partire proprio da quest’ultima affermazione di Stefano Parisi, quella con cui ha annunciato una grande costituente per l’Italia da tenersi domenica 8 ottobre, nella quale si dovrebbe votare per la nascita di un nuovo soggetto politico che sappia superare l’attuale drammatica frattura tra popolo e istituzioni.
Netto il rispetto per ciò che è stato fatto, con esplicito riferimento all’esperienza di Forza Italia e del Cavaliere, ma piena consapevolezza che quel progetto non è più in grado di rigenerarsi.
Serio l’impegno a un confronto vero da svolgersi sulla base di un regolamento che ci riserviamo di conoscere e valutare per concorrere e partecipare al processo avviato.
Lo faremo, innanzi tutto accelerando il processo di riunificazione di tutte le anime democratico cristiane che potranno confluire nella storica casa madre oggi presidiata e presieduta da Gianni Fontana. Quella è la casa che potrà riportare all’unità tutte le componenti già pronte a dar vita alla Federazione dei democratici cristiani.
Si tratterà di realizzare gli adempimenti giuridici corretti e aperti alla più ampia partecipazione per svolgere il XIX Congresso nazionale del partito entro il mese di luglio, nel quale eleggere la nuova dirigenza e approvare un programma politico ispirato alla dottrina sociale della Chiesa: la più alta risposta ai temi e ai problemi posti dalla globalizzazione e dal dominante turbo capitalismo finanziario.
Solo così potremo concorrere con tutta la nostra ispirazione cattolico democratica e cristiano sociale alla costruzione del nuovo soggetto politico, che da tempo abbiamo indicato e che ritroviamo possibile nella proposta di Stefano Parisi con la quale desideriamo confrontarci da Liberi e Forti.