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Chi ci sarà (e di cosa si parlerà) al G7 Ambiente a Bologna

Gian Luca Galletti

Un grande incontro tra istituzioni, associazioni e aziende per promuovere lo sviluppo sostenibile e rendere la tutela ambientale un fattore di crescita. Sono questi i temi al centro del G7 Ambiente che il governo italiano presiederà a Bologna i prossimi 11 e 12 giugno. “Un’occasione, secondo il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, per lanciare alcune proposte di tipo economico e fiscale. Penso ad esempio ad un piano Marshall ambientale europeo per l’Africa, con l’obiettivo di favorire una crescita economica sostenibile dell’area sub sahariana, con conseguenti effetti positivi sul piano sociale, occupazionale e di contenimento alle migrazioni”. “A livello nazionale un ‘pacchetto fiscale green’ che preveda un taglio del cuneo fiscale per i green job”.

Tutto molto lodevole nelle intenzioni. Ma come conciliare gli impegni internazionali dei Paesi più industrializzati a favore dell’ambiente con le posizioni di chiusura espresse in varie occasioni, ultima al G7 di Taormina, dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump? Specie verso quelle sui cambiamenti climatici adottate a Parigi nel dicembre 2015.

Lo chiarisce lo stesso Ministro Galletti in un’intervista al Sole 24 Ore. “Certamente a Bologna lanceremo una discussione sui meccanismi per l’applicazione dell’Accordo di Parigi. Non soltanto di obiettivi di riduzione della CO2, ma di come raggiungere quegli obiettivi. A Parigi abbiamo messo in moto un meccanismo che dal punto di vista economico può dare benefici a chi sa cogliere le opportunità”.

“Le aziende che investiranno sul’economia circolare saranno più concorrenziali, più forti sul mercato perché risparmieranno risorse, useranno meno energia, produrranno meno rifiuti. L’ambiente non è soltanto un grande tema etico e morale: è anche un grande tema economico sul quale si giocherà la differenza competitiva nella quarta rivoluzione industriale. Gli Stati Uniti rischiano di perdere questa occasione”.

“Per quanto riguarda l’Italia – prosegue Galletti -, la Strategia Energetica Nazionale persegue obiettivi ambientali importanti, cola la riduzione di almeno il 40% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030, l’efficienza energetica al 27%, le rinnovabili al 27%. Come arrivarci? Penso al biometano, alle auto elettriche e a gas, alla mobilità sostenibile”.

E dal 5 al 12 giugno a Bologna ci saranno anche le imprese. Quelle che hanno già adottato un regime produttivo legato all’economia circolare. Si confronteranno su quanto già intrapreso e sugli impegni futuri: quelli previsti dagli accordi di Parigi e quelli contenuti all’interno del Pacchetto sull’Economia Circolare in corso di approvazione a Bruxelles. Qualche nome: Eni, Terna, Edison, Conai, Unilever, Novamont. E le associazioni ambientaliste Legambiente e WWF.



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