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Cosa non torna nella rappresentanza sindacale proposta dai 5 Stelle

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Pubblichiamo una serie di approfondimenti sul Programma Lavoro votato dalla base del Movimento 5 Stelle. Ecco il secondo punto sulla rappresentanza sindacale (qui il primo punto)

La “cogestione alla tedesca” (Mit-Bestimmung) di cui molto si parla è il sistema che, soprattutto in Germania, regola le relazioni industriali e prevede la partecipazione diretta dei dipendenti ai processi decisionali dell’impresa su temi come l’organizzazione, la qualità del lavoro o altre scelte strategiche. Più in generale, per la verità, possono essere diversi gli strumenti di consultazione, codecisione o comunque di disintermediazione e coinvolgimento dei lavoratori nella vita dell’azienda. Si può chiedere il loro parere diretto attraverso proposte e suggerimenti in qualche modo vincolanti per il management. Oppure si possono prevedere “gruppi di miglioramento” su temi prettamente organizzativi o legati all’orario di lavoro. O ancora, in maniera più organica, si possono mettere in campo rappresentanze che entrano direttamente nel funzionamento dei consigli di amministrazione, di gestione o comunque di sorveglianza dell’impresa, eventualmente anche prevedendo forme di partecipazione agli utili per i lavoratori, un istituto che si potrebbe quasi definire di carattere contrattuale. L’obiettivo è quello di accrescere le sinergie tra le parti produttive, nell’ottica di un rafforzamento complessivo dell’azienda e del perseguimento di obiettivi sempre più condivisi.

PUNTO PROGRAMMATICO

Il M5S favorirà il coinvolgimento dei lavoratori nell’elaborazione delle strategie, nell’organizzazione produttiva e, in generale, nei processi decisionali della loro impresa.

COMMENTO

Ricordiamo a quale modello si fa riferimento. Nel 1976, il governo del socialdemocratico Helmut Schmidt approvò, con un largo consenso politico, la riforma che introduceva in Germania il principio della cogestione (Mitbestimmung). La gestione delle imprese tedesche venne affidata a due organi: un Consiglio Esecutivo (Vorstand) e un Consiglio di Sorveglianza (Aufsichtsrat). I lavoratori hanno diritto di eleggere metà dei rappresentanti del Consiglio di Sorveglianza. La restante metà e il Presidente sono eletti dall’Assemblea degli Azionisti. Formalmente sono organi indipendenti dal sindacato, e hanno competenze dirette nella gestione del personale: assunzioni, licenziamenti, contratti temporanei e flessibilità di orario individuale. Ad essere generosi si potrebbe sostenere che in questo punto programmatico c’è un certo tasso di riformismo, anche se vengono completamente ignorate le esperienze che, a proposito di partecipazione dei lavoratori, sono state compiute in Italia (a partire dalla c.d. prima parte dei contratti). Nella nostra esperienza, tuttavia, resta centrale il ruolo del sindacato, in continuità con il modello di rappresentanza che è prevalso da noi. Nella proposta “grillina” – considerando anche il giudizio negativo sul sindacato di cui al punto precedente – la forma di partecipazione dei lavoratori porta acqua al mulino della “disintermediazione”. Perché è questo lo spirito di cui è intrisa.

(2. continua)



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