I risultati delle Comunali 2017, che hanno portato al voto 9 milioni di italiani, sembrano, a prima vista, un ritorno al passato.
In quasi tutte le città coinvolte il M5S è stato escluso dei ballottaggi e pressoché ovunque non supera il 7 o l’8%.
Difficile non vedere in questo tracollo un segnale, dato che Torino e Roma avevano rappresentato il momento massimo di affermazione dei Grillini.
Si tratta certo di una circostanza peculiare e non della partita grande delle politiche, tutta da vedere, ma qualcosa questa sconfitta pentastellata vuole sicuramente dire.
Intanto ha giocato un ruolo la delusione amministrativa di Roma, unita alla sostanziale inaffidabilità che è emersa nelle ultime vicende di riforma della legge elettorale.
Ma ancora più forte è il dato che proviene dal centrodestra, il quale, se si presenta unito, è in grado di riprendere l’elettorato perduto e di guadagnare perfino qualcosa di nuovo, nonostante sia mancata e manchi però una figura trainante della coalizione.
Il centrosinistra regge, anche se ovunque paga il prezzo di una divisione interna che potrebbe non essere facilmente ricucita da Matteo Renzi.
Se il risultato complessivo dovesse essere confermato, per il centrodestra si riaprirebbe la prospettiva di una reunion mentre per il centrosinistra quello di un problema scissione da superare.
In ogni caso gli elettori hanno confermato che il tripolarismo non è ineluttabile ed esiste unicamente se scompare il bipolarismo, ossia se PD e FI non decidono di essere alternativi.
Il M5S invece, sebbene non abbia mai affrontato in modo serio la questione, non ha un elettorato stabile e fedele, finendo per essere ancora una forza di protesta più che una possibilità di cambiamento.
Le politiche alle porte con queste amministrative alle spalle sono, in fin dei conti, un invito dei cittadini alla politica a lavorare su un bipolarismo chiaro, e semmai solo dopo, e soltanto dopo, a ragionare sulle larghe intese. Altrimenti la scelta cadrà di nuovo sul contenitore Grillino il quale non sembra convincere per nulla gli italiani e non ha dimostrato per nulla la maturità necessaria per governare il Paese.