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Che cosa ci azzecca il Trentino Alto Adige con la rottamazione del Germanellum

Biancofiore, trentino

Per essere il crocevia, è piuttosto in alto, ma sia la fine che l’inizio di questa legislatura sono passati per il Trentino Alto Adige. Questa ultima fase, infatti, è condizionata da un emendamento sui collegi elettorali altoatesini che ha fatto crollare l’intesa sulla legge elettorale. Ma, a ben vedere, anche la genesi è stata condizionata dal voto, dalle alleanze e dalle strategie politiche in quella Regione.

La nuova legge elettorale, modello tedesco modificato, prevedeva che in Trentino Alto-Adige si votasse con il sistema dei collegi uninominali maggioritari, diversamente dal resto d’Italia. La deputata azzurra Michaela Biancofiore, nonostante il parere contrario del Pd, ha proposto di eliminare questa specialità. E il Parlamento ha approvato a voto segreto, o quasi…

La questione è a metà tra numeri, politica delle alleanze e un territorio del tutto particolare. Cruciale quasi. Infatti, pur avendo raccolto solo lo 0,043% a livello nazionale alle politiche del 2013, il Südtiroler Volkspartei in questa legislatura può oggi contare su 16 senatori e 10 deputati. Insomma, una quota determinante, specialmente a Palazzo Madama, per sostenere o far cadere un governo.

“L’ho fatto apposta a presentare l’emendamento” ha dichiarato l’ex sottosegretaria “per sventare un ricatto”. Ma, soprattutto, perché “si impediva a tutte le altre opposizioni politiche di eleggere i propri rappresentanti, in base ad un patto di ferro tra Svp e Pd”. E questa la sua argomentazione.

Quello che non è emerso, però, è che la storia tra Biancofiore e Svp viene da molto lontano. Infatti, nel 2013, il centrodestra presentatosi con il nome di Forza AltoAdige, in quella Regione prese meno del 3%. E lo fece perché la deputata azzurra volle rompere con Svp, in modo del tutto insolito, ben prima del voto.

Gli altoatesini, infatti, sono sempre stati contrattualisti, inclini alle alleanze post voto, specie con i vincitori (nel 2010 non votarono la sfiducia a Berlusconi). La strategia divisiva di Biancofiore, invece, li spinse a entrare nella lista Bene Comune di Bersani. E presero 147mila voti, che se fossero andati invece verso il Pdl avrebbero prodotto un risultato diverso a livello nazionale, visto che la forbice a livello complessivo era di soli 278mila voti.

Per dirla con una battuta di Cicchitto, “Biancofiore ha una passione politica travolgente, ma con gli altoatesini ha lo stesso rapporto che Hitler aveva con gli ebrei”. Per dirla più seriamente, è curioso che nella Regione tanto contestata storicamente tra Italia e Germania, si siano giocate due partite fondamentali, di inizio e fine, di questa convulsa legislatura.

(twitter @gingerrosh)

 


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