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Ecco lo schema di gioco elettorale a 3 punte di Silvio Berlusconi

Di Michele Arnese e Filippo Merli
Silvio Berlusconi

Un attacco a tre punte: Forza Italia, il partito animalista e un movimento centrista. È questo lo schema di gioco su cui sta lavorando in questi giorni Silvio Berlusconi. Uno schema valido e vincente, secondo l’ex premier, con una legge elettorale di stampo proporzionale (con premio di coalizione o meno). Valido anche perché così – secondo le aspirazioni del fondatore di Forza Italia – con uno schema a tre punte le altre componenti di centrodestra – in primis la Lega di Matteo Salvini – non potranno dettare la linea.

AVANTI CON LE BRAMBILLATE

C’è quella foto. Silvio Berlusconi (nella foto) allatta un agnellino per sensibilizzare gli italiani nei giorni di Pasqua. Manna per i meme. L’immagine è stata storpiata, modificata, photoshoppata per riderci su. Eppure, politicamente è significativa: il leader di Forza Italia, con la sua svolta animalista, si rivolge all’elettorato di sinistra, sensibile a certi temi. Berlusconi, in queste ore, sostiene che il partito capeggiato da Michela Vittoria Brambilla ha aperto circa 4mila sedi in altrettanti comuni. E l’espansione continuerà, ha rimarcato con soddisfazione: così, dice, una parte dell’elettorato che non votava più tornerà alle urne e porterà acqua al mulino del centrodestra.

SULLA SCIA DI COSTA

Dall’altra parte, con le dimissioni del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, che lascia Alternativa popolare per avvicinarsi a Forza Italia, Berlusconi lavora per allestire una squadra liberal-popolare. Una squadra in cui ci sia accanto a Forza Italia anche una sorta di Nuovo centrodestra che sia veramente di centrodestra e che accolga anche i centristi delusi dalla collaborazione con il Pd. Ci sarà anche Energie per l’Italia di Stefano Parisi? Si vedrà.

IL CASTING FORZISTA

A 80 anni, Berlusconi è iperattivo. Difende il proporzionale, scongiura una possibile alleanza col Pd di Matteo Renzi e non ha alcuna intenzione di lasciare la leadership del centrodestra alla Lega Nord di Matteo Salvini. E per questo incontra politici e imprenditori, riunisce manager e professionisti. Obiettivo: selezionare candidati per una ringiovanita Forza Italia.

FORZA PROPORZIONALE

“Non c’è alcuna probabilità di un governo Berlusconi-Renzi”, ha spiegato qualche giorno fa l’ex presidente del Consiglio. “Il mio obiettivo è vincere, non fare accordi al di fuori del centrodestra”. Vincere. Ma col proporzionale. “In Paesi come Germania e Spagna ha reso comunque possibile un assetto storicamente bipolare”.

IL NODO LEGA

“L’alleanza con la Lega non è mai venuta meno”, ha sottolineato Berlusconi in riferimento a Salvini. “Il centrodestra dà spazio alle ragioni della Lega dal 1994. Sono certo che questo continuerà, non tanto per il lavoro delle diplomazie, ma perché condividiamo lo stesso progetto e lo stesso programma”. Programma che il segretario del Carroccio ha presentato ufficialmente domenica a Piacenza. Dove Berlusconi, seppur invitato, non s’è fatto vedere. Il ruolo di comprimario non gli appartiene. Quello di comparsa lo lascia volentieri ad altri.

SVOLTA VEGANA

Quando Berlusconi s’è fatto ritrarre col biberon e l’agnello sulle gambe, la stampa ha parlato di svolta vegana. Il messaggio, però, era rivolto a un bacino ben preciso: quello di sinistra. Il governatore della Puglia e candidato alle primarie del Pd, Michele Emiliano, l’ha capito: “Berlusconi è un genio. Quando ho visto quella foto mi sono tolto il cappello. Credo che a questo punto ci sarà un crollo nelle vendite dell’agnello, io stesso sono andato in crisi. Berlusconi è riuscito a scuotermi”.

IL DOSSIER SICILIA

Lo stesso effetto ha avuto la boutade sull’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, come possibile candidato premier del centrodestra. Commenti. Titoli di giornale. Smentite. Berlusconi, con uno scherzetto, s’è preso la scena politica per un paio di giorni. Nel frattempo, faceva sul serio. Per le regionali della Sicilia, che molti vedono come una sorta di antipasto delle politiche, il leader di Fi è tornato a dialogare col ministro degli Esteri e fondatore di Area popolare, Angelino Alfano, sino a ieri costola del governo renziano, attraverso il suo plenipotenziario in Sicilia, Gianfranco Micciché.

LA PROSPETTIVA

L’ennesima berlusconata di Berlusconi riparte anche dalle ceneri di Ncd, che di centrodestra aveva solo il nome. In attesa di capire dove andranno gli alfaniani ancora fedeli al titolare della Farnesina. L’ex premier sarebbe pronto ad accogliere in Forza Italia anche il leader di Fare! ed ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, che al referendum costituzionale aveva sostenuto Renzi. Anche lui, che ha un conto aperto con Salvini dopo l’allontanamento dalla Lega, potrebbe avere un ruolo primario nell’area moderata della coalizione. Il nuovo schema, allora, potrebbe essere questo: Berlusconi al centro, gli animalisti a sinistra e i moderati a destra. Un tridente che, da intenditore di calcio qual è, potrebbe consentire a Berlusconi di giocarsi la partita delle politiche. La diatriba su premio di coalizione o meno non lo intriga, gli basta – assicura ai suoi – che la legge sia di stampo proporzionale e con soglie come quelle attuali. Tanto la soglia di sbarramento attuale a Montecitorio è del 3 per cento. Una soglia alla portata, secondo i sondaggi in possesso di Berlusconi, sia di una lista centrista alleata di Forza Italia sia del partito animalista. Sarà così?

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