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Fintech, le novità su applicazioni e iter normativo

Il Fintech prosegue la propria avanzata, e se certamente la manifestazione più evidente è la continua diffusione delle monete virtuali, tuttavia vi sono altresì ulteriori nuove tecnologie, applicate all’ambito finanziario, che presto vedranno larga diffusione. Anche il processo normativo continua a regolamentare il fintech, ed in alcuni casi tenta di anticipare tematiche che potrebbero rivelarsi critiche.

Nel riprendere la descrizione delle evoluzioni applicative sul fintech, già oggetto di un precedente intervento segnaliamo i seguenti nuovi sviluppi.

IN GIAPPONE SI PAGA CON I BITCOIN 

Se in Europa e nel resto del mondo il bitcoin viene conosciuto come moneta alternativa che non ha corso legale, in Giappone, in controtendenza, e si vedrà se in anticipo rispetto agli altri paesi, è stata emanata una legge che riconosce valore legale ai bitcoin. In sostanza con tale moneta virtuale, in Giappone, negli ultimi mesi è possibile acquistare beni e servizi tra i più disparati. I primi esercizi commerciali si sono già attrezzati per ricevere pagamenti in bitcoin ed ora è quindi possibile pagare il sushi con la criptovaluta.

IN SVEZIA STRUMENTI FINANZIARI A BASE DI BITCOIN 

E’ notizia recente che un operatore finanziario basato a Stoccolma ha emesso uno strumento finanziario basato su bitcoin, che può essere scambiato sul mercato regolamentato svedese. Tale nuovo strumento fa parte della categoria degli ETN (“Exchange Traded Notes”) che replicano il tasso di cambio bitcoin-dollaro, infatti, il prezzo medio degli scambi tra le due valute fissa il prezzo di riferimento.  In precedenza le criptovalute erano negoziate su mercati non regolamentati, pertanto, anche in questo caso, come per il Giappone, assistiamo ad una legittimazione e riconoscimento della nuova moneta.

SPINTE VOLTE A DIFFONDERE E UNIFORMARE I PAGAMENTI CON CELLULARE

Le notizie di accordi commerciali tra banche, fornitori di tecnologia e operatori telefonici, al fine di permettere pagamenti direttamente tramite cellulare presso gli esercizi commerciali, si susseguono in questi giorni. Se inizialmente solo i principali aeroporti, milanese e romano, hanno introdotto tale possibilità per agevolare clienti stranieri in transito (e senza valuta locale), adesso stanno iniziando a partire campagne volte a diffondere il pagamento con cellulare presso tutti gli esercenti. Inoltre, tramite tali nuovi accordi commerciali si sta cercando di uniformare un mercato che fino ad oggi presentava spesso frammentazione e incompatibilità tra device, operatore finanziario ed operatore telefonico.

FINE DEL ROAMING

Indirettamente collegato all’utilizzo (on-line) delle nuove tecnologie è il taglio ai costi di roaming avvenuto a metà giugno per la zona UE. Appare infatti verosimile che la possibilità di sfruttare contenuti e servizi, anche in viaggio, fungerà da stimolo all’utilizzo ed allo sviluppo di nuove tecnologie in ambito finanziario.

Per quanto riguarda il processo normativo, segnaliamo le seguenti principali novità.

EBA RISPONDE A CONSULTAZIONE FINTECH

Come segnalato in un precedente intervento, ricordiamo che la consultazione sul fintech ha preso avvio nel marzo 2017, e l’Eba (“European Banking Authority”) ha fornito i propri commenti a metà giugno, soffermandosi su robo-advisory, big-data, crowd-funding, cloud e ribadendo l’esigenza di mantenere elevato il livello di protezione dei consumatori. Prosegue quindi il percorso del documento di consultazione sul fintech, che una volta definito sarà utile per l’intero settore e per le stesse autorità.

CONSULTAZIONE BANCA D’ITALIA SU TRASPARENZA BANCARIA

A livello nazionale la Banca d’Italia ha emesso una consultazione pubblica per modificare le disposizioni in materia di trasparenza bancaria e finanziaria, e ciò al fine di recepire le modifiche introdotte dalla Direttiva 2014/92/UE (“Payment Avvount Directive”). Una tale direttiva armonizza la disciplina dei conti di pagamento per assicurare idonea informativa ai consumatori. In particolare – per i fini che qui interessano – vengono introdotte regole per favorire un confronto tra le offerte dei vari prestatori di servizi di pagamento e ciò tramite il requisito di avere almeno un sito internet, per ciascuno Stato Membro, dedicato al confronto delle offerte. Appare quindi evidente che sia la Direttiva sia il testo di Banca d’Italia in consultazione hanno preso atto dell’importanza di avere un sito di confronto, frutto dell’esperienza e della tecnologia fintech.



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