Nello scenario delle Terme di Diocleziano, il generale di brigata Fabrizio Parrulli, comandante Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, ha restituito al direttore del Museo nazionale romano Daniela Porro il 59° tassello del grande rilievo in marmo lunense del Mitra tauroctonos, raffigurante la testa del toro e la mano sinistra del dio.
Il recupero del brano lapideo ha consentito la ricomposizione definitiva dell’importantissimo rilievo marmoreo (opera databile al II-III sec. d. C.), uno dei più significativi e preziosi fra quelli conservati nella sede delle Terme di Diocleziano del Museo nazionale romano. L’intervento testimonia, ancora una volta, l’eccellenza dell’operato del Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale e dei tecnici ministeriali. L’importante recupero è stato effettuato dai militari del Nucleo Tpc di Cagliari, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il tribunale del capoluogo sardo. L’attività è scaturita, nel mese di febbraio di quest’anno, da un controllo amministrativo, durante il quale i militari del locale nucleo hanno notato esposti due frammenti in marmo di verosimile interesse archeologico. I reperti sono stati quindi sequestrati e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria. La soprintendenza cagliaritana, dopo accurato esame, ha giudicato i beni autentici, di sicuro interesse archeologico e riconducibili a maestranze altamente qualificate del II-III secolo d.C.
Considerato il pregio dei reperti, i Carabinieri hanno proseguito le indagini effettuando ricerche sul web e nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Tpc, con mirate verifiche delle opere riferibili alla rappresentazione del culto del dio Mitra nel mondo antico romano. Durante tali ricerche, l’attenzione di un militare si è concentrata sull’immagine del grande rilievo esposto alle Terme di Diocleziano in cui appariva, in piena evidenza, l’assenza della parte raffigurante la testa del toro e la mano del dio. Una prima sovrapposizione fotografica di uno dei due reperti sequestrati, che rappresentava lo stesso soggetto del tassello mancante al rilievo delle Terme di Diocleziano, con l’immagine acquisita dal web del bene esposto, ha permesso di rilevare numerose e significative attinenze formali e stilistiche tali da far considerare plausibile l’appartenenza del frammento al rilievo. I Carabinieri Tpc, quindi, si sono messi in contatto con la direzione del Museo nazionale romano al fine di effettuare gli accertamenti comparativi e di pertinenza. A seguito della consegna del brano marmoreo sono stati compiuti alcuni preventivi riscontri ma, soprattutto, si è potuta compiere la cosiddetta “prova provata”, ovverosia la verifica dell’effettiva pertinenza del frammento con testa di toro al grande rilievo con raffigurazione di Mitra. I risultati hanno comprovato senza ombra di dubbio che le parti risultavano compatibili, anzi, perfettamente combacianti.
Al termine della pulitura e a seguito dell’assemblaggio e successivo incollaggio del brano recuperato dal Tpc con il grande rilievo delle Terme di Diocleziano, si è potuto tecnicamente ricollocare il frammento attinente al fregio con raffigurazione del dio Mitra che uccide il toro esposto nelle sale museali delle Terme. Si tratta del 59° frammento di un manufatto straordinario, sia per la qualità dell’esecuzione sia per le vicende che ne hanno consentito la ricomposizione. Il reperto ricomposto ha un valore di mercato stimato in due milioni di euro.
Foto ©MNR_ph L. Mandato