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De Laurentiis ha una nuova passione: le auto d’epoca

De Laurentiis

Il business del cinema, in Italia, non è facile: la concorrenza internazionale, in particolare americana, pesa sempre di più, le produzioni tricolori di successo si contano sulle dita di una mano e, fatta eccezione per il fenomeno Checco Zalone (recordman d’incassi assoluto con i 65,3 milioni incassati da Quo Vado?), non ci sono altri campioni al box office. E allora, uno degli imprenditori più affermati del settore, ossia Aurelio De Laurentiis, ha capito che forse conviene diversificare e puntare su altre attività più redditizie.

Tanto più che l’ultimo bilancio 2015-2016 dalla sua Filmauro, gruppo con 42 anni di storia alle spalle (ha prodotto e distribuito più di 400 pellicole), riferiva di ricavi per soli 6,1 milioni in termini di incassi film sul grande schermo cinematografico ai quali si sono sommati altri 12 milioni garantiti dai diritti incamerati dalle tv che ritrasmettono le pellicole dei De Laurentiis.

E così il produttore per far dipendere sempre meno il giro d’affari della sua azienda dalle performance sportive del Napoli (incide per l’84% del giro d’affari consolidato della capogruppo Filmauro), ha deciso di dare una sterzata e di lanciarsi in un nuovo business: quello del commercio delle auto d’epoca. Questa almeno è la decisione presa dal board della società che di recente ha proceduto anche alla modifica dello statuto societario. Perché, «dando seguito alle linee strategiche di differenziazione e allargamento delle attività», come si legge nei documenti societari, «si apre l’opportunità di avviarne una nuova relativa al commercio di auto storiche, da collezione, in prevalenza usate».

Un mercato che, come viene sottolineato, «è in continua e vertiginosa crescita in ragione dell’apertura di nuovi e vastissimi mercati in cui i potenziali clienti sono numerosissimi e dotati di notevoli capacità finanziarie». L’ingresso della società in questo business «consentirebbe di diversificare il rischio d’impresa andando a investire le liquidità aziendali in un settore che sta evidenziando un trend anticiclico caratterizzato da un costante incremento del valore dei beni».

Un trend, sostengono gli uomini del presidente De Laurentiis, «destinato a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni». Una scelta legata anche al fatto che Filmauro «ha già al suo interno maturato solide competenze sul mercato di riferimento», dopo aver fatto negli anni scorsi «investimenti mirati». E in effetti i numeri danno ragione alle scelte del patron del Napoli.

Come riferisce la bibbia del settore, il Classic Car Auction Yearbook, nel periodo settembre 2015-agosto 2016 sono state battute auto d’epoca per un totale di 1,2 miliardi di dollari su scala mondiale: il record spetta a una Ferrari 335 S venduta per quasi 36 milioni di dollari. In una delle ultime aste italiane, tenuta da Rm Sotheby’s a Milano sono stati incassati 51 milioni. Un business sempre più ricco con quotazioni in costante ascesa (+16% nell’ultimo quinquennio) come ha calcolato il Credite Suisse e con picchi di ritorno per gli investitori che su base decennale hanno sfiorato anche il 500%.

(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)



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