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Ischia, Boldrini e Sposetti. Le Punture di Spillo di Cazzola

Laura Boldrini

Ho ricevuto, tempo fa, una foto, via WhatsApp, dove era ritratto un grande cartello stradale con l’iscrizione MACERATA come si usa negli accessi ad un città. Sotto con caratteri più piccoli stava scritto su due righe: “Città natale di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati”. Ancora più in basso era possibile leggere quanto segue: “Per questo ce ne scusiamo con tutta la Nazione!”. Ovviamente, non sono stato in grado di verificare se, come garantiva il mittente, l’iscrizione corrispondesse a verità. È in corso, però, una campagna di denigrazione della Presidente della Camera che è inaccettabile e che si rivolge sia alla rappresentante delle Istituzioni democratiche, sia alla donna. A seguire la vicenda, poi, si ha l’impressione che da parte dell’opinione pubblica non ci siano l’indignazione e la solidarietà che sarebbero doverose, ma che tutto sommato prevalga la solita reazione di odio plebeo che ha avvelenato le falde del vivere civile. Qualcuno ha persino scritto che gli inquirenti si occuperanno della questione soltanto perché la denuncia è venuta dalla terza carica dello Stato. Non si sarebbero scomodati invece per un normale cittadino. Chi la pensa così sbaglia: la persecuzione mediatica è un fenomeno gravissimo; se per reprimerla è necessario che si muovano i “raccomandati” dobbiamo soltanto ringraziali. Lo fanno per tutti noi. Ormai si sono valicati tutti i limiti. Oggi un quotidiano romano apre addirittura con la notizia di un avvocato che ha accusato la Presidente di violare la Costituzione perché, a suo avviso, preferirebbe gli immigrati ai cittadini italiani.

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Uno, cento, mille Ugo Sposetti. Il senatore del Pd ha annunciato che sarà lui, in prima persona e senza nascondersi dietro un’eventuale segretezza del voto, ad organizzare l’opposizione contro il disegno di legge “ammazza-vitalizi” di cui è primo firmatario Matteo Richetti, ora portavoce (la lettera “p” è la stessa che si usa anche all’inizio della parola “pirla”) del suo stesso partito. È importante che sia un ex comunista non pentito a sollevare le bandiere della dignità della politica dal fango in cui le hanno trascinate i rottamatori e i populisti.

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Terremoto ad Ischia. È veramente singolare che tutti banalizzino l’intensità della scossa, come se la terra si fosse permessa di strafare allo scopo di assicurare una nuova occasione di polemica contro l’abusivismo edilizio. Ma anche i sindaci potevano risparmiarsi quel comunicato congiunto che sembrava voler assolvere e tutelare quel grave fenomeno sociale tanto diffuso nel Mezzogiorno.



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