Chi fa opposizione in politica difficilmente rinuncia a rappresentare una realtà completamente negativa, denunciando con accanimento i problemi esistenti, spesso senza prendersi il disturbo di indicare alternative credibili e praticabili. Poi, quando la ruota gira e l’opposizione viene chiamata a governare, succede che tutto resta più o meno come prima, perché le soluzioni proposte non sono idonee o non è possibile darvi esecuzione.
È il caso di Roma, dove il sindaco Virginia Raggi si sta rendendo conto di quanto sia difficile affrontare le questioni di una società complessa, dove i nodi non si recidono con la spada. Ho seguito per un po’ la conferenza stampa del Trio Capinera “grillino” impegnato nella campagna elettorale in Sicilia a diffondere il Verbo del Movimento. Ad un certo punto, Luigi Di Maio ha affermato che la prospettiva dell’isola sta nella produzione dell’auto elettrica. E come? E chi? E dove? Con quali risorse? E per quale mercato? A quali costi? La risposta è semplice: basterà tagliare i vitalizi e le indennità dei deputati regionali e dirottare quelle risorse ai nuovi obiettivi produttivi.
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Il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ha messo in guardia contro l’idea balzana dei due presidenti delle Commissioni lavoro della Camera (Cesare Damiano) e del Senato (Maurizio Sacconi) di bloccare il prossimo scatto dell’aggancio dell’età pensionabile all’attesa di vita allo scopo di poterne rimodulare e rallentare la dinamica. Non è chiaro, forse, all’opinione pubblica, che l’inaccettabile balzo in avanti si tradurrebbe in qualche mese di lavoro in più per quanti sono costretti o scelgono di andare in pensione di vecchiaia, in un contesto in cui sono state aperte altre vie d’uscita come i diversi regimi dell’Ape, la norma sui cosiddetti precoci, la cuccagna delle salvaguardie pro esodati; per non parlare della pensione anticipata/anzianità, un istituto di cui continua ad avvalersi la maggioranza dei nuovi pensionati.
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La Cei ha preso una posizione che molti hanno apprezzato sul dramma dei profughi e dei migranti: le Ong sono tenute a rispettare le leggi contro gli scafisti. In sostanza, l’accoglienza deve avvenire nella legalità. Speriamo che Papa Francesco non abbia nulla da obiettare. Prima o poi saranno resi noti i dati relativi a quanti “dannati della terrà” hanno trovato rifugio ed ospitalità nelle parrocchie e nelle istituzioni religiose. Avremo delle sorprese.
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Quello di Marco Minniti è un caso in cui l’abito (intendendo con questa parola l’aspetto fisico nel suo insieme) fa anche il monaco. La foggia da generale dell’Armata Rossa ne ha fatto anche un buon ministro dell’Interno.