Un abbraccio tra vecchi amici. Nell’aprile del 2014, il presidente russo, Vladimir Putin, organizzò un ricevimento in onore del 70esimo compleanno dell’ex cancelliere tedesco, Gerhard Schröder (nella foto). L’immagine di quell’abbraccio, scattata dai fotografi ben appostati davanti al Palazzo Yusupov di San Pietroburgo, in Germania fu accolta da pesanti critiche che portarono a un vero e proprio caso politico. “Schröder non rappresenta il governo tedesco e dovrebbe essere chiaro a tutti che ha lasciato da tempo la politica attiva”, s’affrettò a precisare una fonte vicina alla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Schröder, all’epoca, era già presidente della commissione degli azionisti di Nord Stream, il gasdotto che dovrebbe essere raddoppiato grazie alle forniture di Gazprom e che è stato colpito dalle sanzioni degli Stati Uniti. Alla fine di agosto, Schröder ha assunto anche un incarico alla direzione di Rosneft, la più grande compagnia petrolifera controllata dal Cremlino. Nuova nomina, altre polemiche. Sia da parte della Cdu, il partito di Merkel, sia nell’area socialdemocratica dello stesso Schröder e di Martin Schulz, che domenica sfiderà l’attuale cancelliera alle elezioni federali. Il rapporto privilegiato di Schröder con Putin, sancito da quell’abbraccio del 2014 e mai nascosto dall’ex leader tedesco, imbarazza la Germania. Eppure, Schröder, per Eugenio Scalfari, è l’uomo giusto per ricoprire la carica di presidente dell’Europa.
TUTTI FELICI CON SCHRÖDER
Nel suo editoriale domenicale su Repubblica, Scalfari ha ricordato come il capo della commissione europea, Jean-Claude Junker, abbia rilanciato la proposta di un’Europa collettiva basata sul programma di Ventotene, ovvero un’Europa a modello federale ispirata al Manifesto di Altiero Spinelli. “Juncker”, ha scritto Scalfari, “ha lumeggiato la nuova figura d’un Presidente europeo eletto direttamente dal popolo sovrano dell’Unione. Non è da escludere che lo stesso attuale presidente della Commissione di Bruxelles che decadrà dal suo attuale incarico nel 2019, pensi a se stesso come candidato a quella carica presidenziale che oggi è più di forma che di sostanza ma che in un’Europa sulla linea di Ventotene diventerebbe del tutto simile alla struttura costituzionale degli Usa”. “Un Presidente europeo con poteri simili a quelli del Presidente americano”, ha proseguito Scalfari, “non è facile da individuare”. Il fondatore di Repubblica, però, un nome ce l’ha: “Si chiama Gerhard Schröder. Sarebbe un eccellente Presidente della nuova Europa. E Juncker potrebbe essere uno dei ministri del suo governo mentre Merkel, come tutti gli altri capi dei 27 governi, continuerebbe ad essere la Cancelliera del proprio, sempre che le elezioni imminenti vadano a suo favore. Quanto all’Italia, in una situazione auspicabile di quel genere, noi avremmo tutto lo spazio per far valere le nostre motivazioni ed anche un ruolo importante nella politica europea, specie sul tema dell’immigrazione e su quello economico dell’occupazione e del liberalismo socialdemocratico. Se il nome di Schröder che ora abbiamo fatto e la proposta che diventi presidente dell’Europa andassero a buon fine, immagino che Spinelli, Rossi e Colorni ne sarebbero felici. Ed io con loro”, ha aggiunto Scalfari in riferimento ai firmatati del Manifesto di Ventotene.
RUSSIA OK, EUROPA KO
Oggi Schröder ha 73 anni e, con la nomina in Rosneft, ha consolidato le sue relazioni con la Russia di Putin. Dopo quello in Nord Stream, anche il nuovo incarico ha sollevato malumori tra i due principali protagonisti delle elezioni di domenica. “Penso che quel che ha fatto Schröder non vada bene”, ha attaccato Merkel che, nel 2005, aveva sconfitto proprio Schröder, in carica dal 1998. “Quando non sarò più cancelliera”, ha aggiunto il leader della Cdu, “non ho intenzione di andare a lavorare per una società”. Allo stesso modo, Schulz, candidato dei socialdemocratici della Spd, non ha risparmiato critiche al compagno di partito, da cui ha preso le distanze: “Gli ho detto che, personalmente, non avrei mai accettato. Non è che ogni offerta vada sempre presa al volo”. Anche se l’ex presidente del parlamento europeo, lo scorso febbraio, aveva annunciato di voler correggere e aggiornare la vecchia agenda di governo di Schröder, l’ex cancelliere sarebbe dovuto essere uno degli uomini di punta nella campagna elettorale dei socialdemocratici, sfavoriti nei sondaggi. “Recuperare si può”, aveva detto Schröder durante il congresso elettorale della Spd, che s’è tenuto alla fine di giungo a Dortmund. Un paio di mesi dopo, l’ex cancelliere è riuscito a mettere d’accordo Merkel e Schulz sulle critiche per la sua nomina in Rosneft. Eppure, secondo Scalfari, il politico filorusso che sulla crisi in Ucraina difese l’amico Putin e accusò l’Ue di scelte sbagliate è l’uomo giusto per guidare la nuova Europa. Incredibile ma Schröder.