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Ecco cosa farà Acea per evitare buchi nell’acqua a Roma

Luigi Di Maio, Luca Lanzalone

Crisi idrica sì, crisi idrica no. Forse, a distanza di oltre un mese dai giorni della siccità che hanno rischiato di trasformare Roma (ma non solo) in un piccolo deserto del Sahara (qui l’inchiesta di Formiche.net sui buchi della rete Acea), vale la pena tirare qualche somma. Ci hanno pensato questa mattina gli stessi vertici della multiutility capitolina, reduce dallo scontro frontale con la Regione Lazio e dalle bacchettate del governo, per mezzo del ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, a mettere un punto fermo in commissione Ambiente, alla Camera.

DOCCE SICURE A ROMA

Punto primo, chi abita ai piani alti della Capitale potrà continuare a farsi la doccia tranquillamente. E questo perché la stessa azienda partecipata al 51% dal Campidoglio e al 23% dai francesi di Gdf-Suez, ha annunciato di fatto lo stop al piano per la riduzione della pressione annunciato lo scorso 28 agosto. “Oggi siamo in una situazione che ci consente di dire ragionevolmente che andiamo verso l’accantonamento del piano di riduzione della pressione idrica che avevamo annunciato per Roma e che avrebbe comportato disagi per i piani alti degli edifici e alcune zone della città”, ha spiegato davanti ai deputati il presidente di Acea Luca Lanzalone.

IL TOUR DE FORCE D’AGOSTO

Scansato il pericolo pressione, c’è da chiedersi che cosa ha combinato Acea in questo ultimo mese micidiale per l’acqua a Roma e in Italia. Sul tavolo rimane sempre quel maxi-investimento da 100 milioni per la rete, ma Lanzalone ha ugualmente voluto rivendicare qualche traguardo. Per esempio il fatto che nelle ultime settimane “sono stati effettuati una serie di interventi che hanno permesso di recuperare 1160 litri al secondo di acqua dispersa in rete. Su 16 mila manufatti, come valvole o pompe, ne sono stati visionati in due mesi 12.688, il 78%”.

I PROSSIMI PASSI

Ora la tabella di marcia prevede che entro la metà di settembre termineremo gli interventi, con una accelerazione del cronoprogramma, assicurata dallo stesso Lanzalone. “Su 5.400 chilometri di rete, cioè i tubi, ne sono stati ispezionati 5290, entro 9 settembre sarà ultimata l’ispezione: 1.176 le perdite occulte straordinarie trovate, 849 quelle riparate, 447 in programmazione”.

COSA PREVEDE IL PIANO INDUSTRIALE

Adesso le attenzioni si concentrano sul nuovo piano industriale di Acea, che verrà presentato alla comunità finanziaria il prossimo novembre (qui le linee strategiche 2018-2022 presentate a luglio). Lanzalone ha comunque fornito qualche anticipazione. Ribadito innanzitutto l’impegno da 100 milioni sulla rete. Nel piano industriale “troverete la previsione di investimenti per 100 milioni euro. Un meccanismo di programmazione periodica perché siano reiterati nel tempo”. E poi ulteriori fonti di prelievo o l’implementazione dei meccanismi di prelievo da fonti che non incidono sull’ecosistema. “Questo per risolvere definitivamente la situazione anche nel reiterarsi nei prossimi anni di questa scarsa piovosità”.

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