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Quanto costa alla Francia la vanità di Emmanuel Macron

Mentre i sondaggi indicano il crollo della popolarità del presidente francese Emmanuel Macron, i francesi cominciano a fare i conti con le spese della sua vanità. Le prime fatture sono arrivate sulla scrivania del segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler. Il settimanale francese Le Point ha svelato alcune cifre. La più controversa corrisponde alle spese per il trucco: 26mila euro in 100 giorni di mandato.

“23 SALARI MINIMI SULLA FACCIA”

Macron non è l’unico presidente costosamente vanitoso, ma la notizia è ingigantita dal fatto che sono state annunciati nuovi tagli alle spese pubbliche per i prossimi mesi. “Mentre la Francia si ammazza di lavoro, Macron spreca 23 salari minimi sulla faccia”, ha scritto su Twitter Florian Philippot del Front National. L’Eliseo ha detto che si sta lavorando per ridurre queste spese, “con un metodo più pratico ed economico per i trucchi di Macron. Sarà meno costoso”. Alle fatture per il trucco bisogna aggiungere altri 10mila euro al mese per il parrucchiere, secondo un articolo del settimanale Canard Enchaîné.

IL DURO LAVORO DELLA TRUCCATRICE

La truccatrice di Macron è pagata tra 10mila e 16mila euro. Secondo France Info, uno specialista di trucco costa tra 300 e 600 euro al giorno. In un’intervista concessa alla rivista Vanity Fair un anno fa, Marina Michenet, truccatrice dell’ex presidente Nicolas Sarkozy (che era pagata 8mila euro al mese), ha spiegato che una professionale della sua categoria deve essere disponibile 24 ore al giorno: “Abbiamo lo stesso ritmo del presidente e dei suoi consiglieri. Ci hanno messo anche vaccini per viaggiare. Ci sono stati momenti in cui partivo dall’aeroporto di Villacoublay senza sapere la destinazione”. L’intervista di Vanity Fair è accompagnato da una fotografia di Michenet con Sarkozy in Afghanistan.

VANITÀ PRIVATA (ED ECONOMICA)

In un articolo pubblicato dal Telegraph con il titolo “Come potrebbe il presidente Macron risparmiare 8mila sterline in trucco”, l’editor della sezione Beauty del quotidiano inglese, Victoria Hall, racconta la passione dei francesi per i costosi marchi L’Oreal, Tom Ford e Clinique. E consiglia nuovi prodotti per uomini, molto più economici, della casa americana Kiel’s e Lab Series. “Hanno anche una matita per le sopracciglia facile di usare, senza bisogno di una truccatrice!”, scrive Hall. Il testo, in apparenza superficiale, svela una profonda verità: la vanità mascolina è legittima ma deve essere privata, soprattutto se a pagare sono i contribuenti. L’editor ricorda che un uomo deve sapere prendersi incarico della sua persona, della sua famiglia e nel caso di Macron anche del Paese e delle sue spese per il trucco.

LE SPESE DI SARKOZY E HOLLANDE

Macron non è l’unico presidente che investe nei prodotti di bellezza. L’ex presidente François Hollande spendeva 5500 euro al mese per pagare alla truccatrice e 9500 euro al mese per il parrucchiere. Nicolas Sarkozy, invece, circa 8500 euro al mese per il trucco.

QUANTO PAGA MELANIA TRUMP?

Sono più contenuti invece i prezzi per la cura dell’immagine della first lady americana Melania Trump. Almeno quelli ufficiali. Melania ha ristrutturato la Casa Bianca per avere una “stanza glam” (qui l’articolo di Formiche.net) e si fa truccare esclusivamente da Nicole Bryl. In un’intervista pubblicata da Us Weekly, lo stilista israeliano di Melania, Mordechai Alvow (qui il ritratto di Formiche.net) ha detto che per il trucco e la pettinatura dell’Inauguration Day la moglie del presidente Donald Trump pagò 900 dollari.

LA FOTO DI PEÑA NIETO 

FOTO UFFICIALE PENA NIETO MESSICONel 2013, il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto pubblicò sui social network una fotografia ufficiale. Quattro anni dopo, i messicani hanno saputo che la sessione di fotografia, impressione e ritocco dell’immagine li è costata 1.677.545 pesos, circa 80mila euro, nonostante i tagli di circa 100 milioni di pesos alla spesa pubblica. Non ci sono sconti per la vanità presidenziale.

VOGUE: “RENZI COME RIHANNA”renzi vogue us

Ha avuto molta cura degli scatti fotografici l’ex presidente Matteo Renzi che, come l’americano Barack Obama con Pete Souza, si è portato un fotografo ufficiale al palazzo di governo, Tiberio Barchielli. Nel reportage che l’edizione americana della rivista Vogue dedicò al presidente del Consiglio italiano nel 2016 (prima del fallimento del referendum costituzionale), si legge che Renzi avrebbe fatto rinascere l’Italia, ma che aveva un difetto, cercava sempre l’inquadratura perfetta: “Solamente una persona ci ha fatto lavorare di più per una foto: Rihanna“.

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