“Quanto detto al Copasir dai direttori dei servizi di intelligence – che hanno evidenziato di non aver registrato interferenze russe nel voto italiano, come invece paventato da più parti – dimostra che una centrale delle fake news non esiste”. Con queste parole Vito Crimi (M5s), senatore, componente del comitato parlamentare che vigila sull’operato dell’intelligence (il Copasir) ed ex presidente del gruppo dei pentastellati a Palazzo Madama, ha commentato quanto detto dai direttori di Aisi e Aise al Copasir su fake news e interferenze russe nelle consultazioni elettorali italiane. Ecco cosa ha detto intervistato da Cyber Affairs.
Senatore, se non si tratta di fake news, di cosa parliamo?
Non bisogna confondere il concetto di soft power, anche aggressivo, con quello di notizie false e diffuse in modo organizzato e coordinato. Tutti gli Stati tendono a mettere in campo campagne di influenza per orientare le decisioni politiche di altre nazioni.
Ci può fare qualche esempio?
Ad esempio, la rete dei media internazionali – da Sputnik a RT per citarne alcuni – in molti pensano sia stata creata a questo scopo, anche se non ci sono prove in tal senso e il governo russo ha sempre smentito. Diverso invece è dire che esista una organizzazione centrale che porta avanti progetti coordinati di disseminazione di fake news.
Allora le fake news esistono…
Non voglio essere frainteso: le notizie false esistono e proliferano in Rete. Ma è un fenomeno assolutamente incontrollabile, dietro al quale non c’è nessuna regia. Quanto detto al Copasir dai direttori dei servizi di intelligence – che hanno evidenziato di non aver registrato interferenze russe nel voto italiano come invece paventato da più parti – dimostra che una centrale delle fake news non esiste.