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Ecco come il Movimento Cinque Stelle risponde al reddito di dignità di Berlusconi. Parla Laura Castelli

LAURA CASTELLI VITTORIO FERRARESI

Bocciata, senza se e senza ma, tanto per rispolverare un vecchio slogan. Per il Movimento Cinque Stelle, la diciassettesima legislatura è stata un mezzo fallimento. I motivi, dice Laura Castelli (nella foto) deputata pentastellata membro della commissione Bilancio, sono tanti. Ma forse la cosa più irritante per i grillini è la corsa alla paternità del reddito di cittadinanza, autentica bandiera dei Cinque Stelle e ora nuovo cavallo di Forza Italia (qui l’intervista al deputato azzurro, Rocco Palese).

Prendiamola larga, le è piaciuta questa legislatura?

Questa legislatura si commenta da sola. Sono cambiati i governi, il loro colore, ma nel Paese non è cambiato nulla.

L’ha vista la conferenza di Gentiloni?

Sì, mi è sembrato poco lucido, poco attento ai veri temi del Paese. Niente sui terremotati, poco, pochissimo sulle banche. Non ha parlato per esempio di interventi sul sistema bancario.

Però ha detto che vuole ridurre il debito pubblico…

E come? In questi anni sono state fatte privatizzazioni, cui peraltro noi siamo contrari, senza portare a casa un euro. Guardi Poste. Ma di che stiamo parlando?

La commissione banche, le è piaciuta?

E’ arrivata tardi. Serviva anni fa, quando noi la proponemmo.

Forza Italia sembra esservi venuta dietro sulla questione del reddito di cittadinanza…

Berlusconi sta raccontando la più grande bugia agli italiani. Pensa di fare tutto con la flat tax (sorta di tassa unica, ndr) o privatizzando la sanità. Questo forse dovrebbe raccontare, non bugie.

E voi del Movimento Cinque Stelle? Dove li prendete i soldi?

Tagliando la spesa, attaccando i privilegi, come i vitalizi. Facendo cose vere, non raccontando frottole.

Se le dico web tax?

Quando la proponemmo noi, in Parlamento, ci risero in faccia. Nessuno voleva prendere sul serio la questione. E ora il governo è finito per arrabattarsi all’ultimo minuto, mettendoci una sorta di pezza, insieme alle altre mancette in manovra. Non è una misura di vero cambiamento.

Ha seguito la vicenda dell’Ilva?

Noi come Movimento Cinque Stelle è da tempo che abbiamo proposto tre cose: bonifica integrale, creazione di poli di ricerca a Taranto e riconversione dell’area. E invece che cosa abbiamo ottenuto? Un sindaco (di Taranto, ndr) che affigge cartelli che invitano la popolazione a non uscire di casa.

 

 



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