“Negli ultimi 12 mesi, i lavoratori italiani hanno preso in media 3,3 giorni di malattia a causa del dolore muscolo-scheletrico, comportando un costo economico pari a 7,9 miliardi di euro”. È quanto riportato dal Global Pain Index (GPI) 2017, promosso da GSK Consumer Healthcare e realizzato dalla società di consulenza e ricerca Edelman Intelligence. La ricerca, che ha coinvolto 19mila persone in 32 Paesi, è volta ad approfondire l’impatto del dolore muscolo-scheletrico sulla popolazione.
I dati della ricerca dimostrano come il dolore muscolo-scheletrico influisca sulla vita di chi ne soffre e su quella dei loro familiari, oltre a incidere negativamente sui costi economici del sistema-Paese. In Italia, il 62% dei lavoratori deve affrontare regolarmente il dolore muscolo-scheletrico e il 20% ritiene che il dolore muscolo-scheletrico abbia un impatto negativo sulla progressione di carriera.
Non solo. Il dolore, ha dimostrato il Global Pain Index, ha un impatto significativo anche a livello emotivo. Per otto persone su dieci è causa di ansia o preoccupazione. Influisce negativamente, inoltre, anche sulla qualità della vita. Il 58% delle persone coinvolte nella ricerca non riesce a trascorrere del tempo di qualità con le proprie famiglie quando avverte dolore.
La stragrande maggioranza degli italiani (96%) ha inoltre dichiarato di conoscere le cause del proprio dolore. Tuttavia, quattro persone su dieci non ne parlano e soffrono in silenzio (40%). Emerge quindi un’urgenza di una maggiore informazione per favorire un approccio più consapevole alla gestione del dolore muscolo-scheletrico e una riduzione del suo impatto sia sulla qualità di vita, sia sulla spesa pubblica.
Lo sforzo informativo, inoltre, risulta particolarmente semplice in un Paese come l’Italia in cui la fiducia nelle fonti di informazione supera la media globale. Risulta infatti che le persone che intendono indagare le cause del dolore da cui sono affette si fidano, nella maggior parte dei casi, dei medici (97% contro il 94% a livello mondiale) e dei farmacisti (86% contro 81% a livello globale). Si fidano inoltre maggiormente degli esperti del settore (81% contro 67% a livello globale).
Sulla scia di questi risultati, GSK Consumer Healthcare ha annunciato il lancio di una piattaforma d’azione globale che, nei prossimi cinque anni, farà leva su tutti gli attori coinvolti per ridurre l’impatto del dolore muscolo-scheletrico. In Italia, il primo passo sarà l’informazione, con la campagna “Fermi mai! Via libera al movimento”, per favorire una maggiore informazione e consapevolezza sul dolore muscolo-scheletrico, dalla prevenzione fino a un approccio corretto al trattamento.
“I risultati del Global Pain Index dimostrano come il dolore muscolo-scheletrico colpisca la quasi totalità della popolazione, indipendentemente dall’età, dal luogo di residenza o dal tipo di attività svolta”, ha commentato Cristián Dufeu, General Manager GSK CH Italia, Grecia e Israele. “GSK è convinta che nessuno debba necessariamente soffrire – ha concluso Dufeu – per problematiche che possono essere prevenute attraverso un corretto stile di vita oppure con trattamenti tempestivi e appropriati”.