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Così i media americani leggono il discorso sullo stato dell’Unione di Donald Trump

A poche ore dal primo discorso sullo stato dell’Unione di Donald Trump, i media americani si concentrano sul “nuovo inizio” che il presidente degli Stati Uniti ha inteso inaugurare con l’apertura di ieri agli schieramenti politici. Tutti i principali organi di informazione, dal Washington Post al New York Times passando per il Wall Street Journal e ABC News, insistono sul “nuovo momento americano” e sull’invito a convergere verso i temi di maggiore attenzione per i cittadini statunitensi.

I toni di apertura, l’ottimismo per il lavoro svolto e la proclamata difesa degli interessi nazionali sono attentamente scandagliati dalla stampa insieme ai numerosi dati rilanciati da Trump nel corso dell’intervento, sottoposto ad uno scrupoloso fact checking per verificare il livello di attinenza alla realtà delle dichiarazioni fatte.

Secondo il Washington Post Trump prova a dettare un’agenda i cui contenuti risultano ancora poco chiari nonostante la rilevante apertura verso il partito democratico, che tuttavia mantiene la linea della freddezza rispetto all’invito rivolto. Nell’analisi di Dan Balz l’invocazione all’unità viene vista in contrapposizione con i toni poco conciliatori sull’immigrazione e sulla controriforma del sistema sanitario. Il riferimento ai temi economici viene considerato come l’unico successo dell’intervento. Nell’interpretazione del giornale un peso considerevole è, poi, attribuito ad un argomento mai emerso nel corso della serata, cioè la questione Russiagate e le baruffe con l’FBI che hanno agitato non poco il Congresso nelle ultime ore.

Sulla stessa linea il New York Times, che dipinge l’immagine di un Trump fedele ai suoi temi tradizionali ma più consapevole della necessità di equilibrare i rapporti con i due partiti politici, fin troppo tesi nell’ultimo anno. A tenere banco per il giornale sono le contrapposizioni sui temi dell’immigrazione ed il difficile cammino verso la ricomposizione degli schieramenti. La scelta di voler associare i temi della criminalità violenta e della lotta alle gang con quelli della regolamentazione dei visti e dell’immigrazione clandestina viene considerata forzata e priva di attinenza alla realtà. Assai apprezzato l’elogio delle numerose persone comuni che hanno servito gli Stati Uniti in patria e all’estero, meritandosi l’appellativo di eroi. Sarebbero sono proprio quegli eroi i vari destinatari del discorso del presidente nell’analisi di Mark Landler.

Secondo il Wall Street Journal il “nuovo momento americano” ritrova slancio nelle sfide dell’economia e più in particolare nel piano di investimenti per il settore delle infrastrutture. Ancora una volta, il punto forte dell’America secondo Trump è quello del business mentre assai più critico è il giudizio sui toni disgreganti che persistono per la sicurezza e l’immigrazione. Per il giornale fa abbastanza rumore l’annuncio del presidente di voler rivedere le politiche di Obama sulla chiusura di Guantanamo e gli altri fascicoli legati alla sicurezza internazionale come la strategia di riammodernamento dell’arsenale nucleare americano.

Il fact checking di ABC News è estremamente severo nei confronti del presidente e la linea del giornale appare chiara sin dal titolo dedicato al discorso: “Nello Stato dell’Unione sono emerse tutte le contrapposizioni del presidente”. A Rick Klein il compito di denotare i punti deboli e le mosse false dell’intervento presidenziale. Tra queste anche numeri e previsioni troppo ottimistiche per il settore economico. Il giudizio diviene assai critico nell’affermazione secondo cui Trump non abbia descritto l’America reale ma l’America dei suoi sogni. Il giornale recrimina anche la scollatura tra i propositi di unità e spirito nazionale con l’atteggiamento divisivo e troppo provocatorio tenuto nel corso dell’intervento.



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