1968-2018. Cosa resta della rivoluzione a cinquant’anni dalla sua genesi? Di questo e molto altro si parla nell’ultimo numero di Formiche, in cui si analizza l’eredità culturale, sociale, politica ed economica del Sessantotto. Dagli scontri di piazza alle battaglie femministe, dal senso di collettività all’urgenza di partecipazione, dalle conquiste sindacali alle lotte operaie. Cosa rimane? Una grande opportunità o un’occasione mancata?
Si parla, inoltre, del grande ritorno dell’interesse nazionale. Formiche ospita, a tal proposito, la riflessione del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ribadisce come l’Italia abbia “Interessi nazionali da conoscere, difendere e presidiare come Paese e dobbiamo farlo a testa alta e senza esitazione”. Accanto alle parole del premier, quelle di esponenti istituzionali e del mondo dell’Accademia, che analizzano il ruolo dell’interesse nazionale nel più ampio scenario globale.
Tra le tematiche affrontate, quella della geopolitica energetica. Come cambiano gli equilibri internazionali al mutare degli scenari energetici? E come agire in un contesto di grandi cambiamenti? Quali prospettive e quali obiettivi nel futuro a breve, medio e lungo termine?
Si analizza, in seguito, il ruolo della Rete nella società moderna e gli effetti negativi (e non) dell’iperconnessione sulle relazioni interpersonali. Il suggerimento da cogliere? Non soccombere al fascino oscuro della Rete, contrapponendo al potere del digitale il contropotere della parola e della relazione.
Infine, l’analisi realizzata da Lorenzo Pecchi e Gustavo Piga, che coraggiosamente propongono una terza via – e ne scongiurano altre – per salvare il progetto degli “Stati Uniti d’Europa”.