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Così il budget della Casa Bianca punta sulla cyber security

trump Kavanaugh muro

La legge sul bilancio firmata dal presidente americano Donald Trump ha sbloccato – come raccontato da Formiche.net – risorse record per la difesa e la sicurezza. Di questi soldi una parte importante sarà destinata alla cyber security nazionale, che, rileva Politico, godrà di un aumento dei fondi a sua disposizione.

LA SICUREZZA NAZIONALE
Innanzitutto, sottolinea Tim Starks, ci si aspetta un aumento rispetto al bilancio dello scorso anno per il principale ‘braccio’ informatico del Dipartimento di Sicurezza interna, ovvero il National Protection and Programs Directorate (fresca la nomina di Chris Krebs in questo ufficio). Una crescita che, secondo esperti sentiti da Cyber Affairs, dipende essenzialmente da due fattori: la scelta di un’esperta di cyber security come Kirstjen Nielsen a capo del Dhs e, parimenti, l’offensiva attribuita ad hacker russi lanciata durante le scorse presidenziali ai sistemi elettorali americani, che da allora sono stati identificati come ‘infrastruttura critica’ e posti, di conseguenza, sotto la diretta protezione dell’Homeland Security.

I PROGRAMMI DEDICATI
Per Ross Nodurft, ex capo informatico dell’Office of Management and Budget intervistato dal sito Usa, il Dhs potrebbe porre grande enfasi sul lavoro di team che cerchino vulnerabilità ed esplorino la possibile risposta agli incidenti per conto le agenzie federali, i governi statali e locali e le industrie (temi, quelli dell’ethical hacking e dei programmi bug bounty, molto discussi anche in Italia nelle ultime settimane). Tra le probabili priorità di questa amministrazione, ha aggiunto l’esperto, ci sarebbe anche un forte finanziamento del programma di “Diagnostica e mitigazione continua” del Dhs, che aiuta le agenzie federali ad acquistare strumenti e servizi di sicurezza informatica.

UN TREND POSITIVO (PER LA CYBER SECURITY)
Quello dell’attenzione alla sicurezza cibernetica sembra un trend ormai consolidato (e bipartisan) negli Stati Uniti. Dopo le molte azioni intraprese da Barack Obama, l’anno scorso – commenta la stampa d’oltreoceano – in una proposta di bilancio pur piena di tagli, l’amministrazione Trump aveva richiesto importanti investimenti in strumenti di sicurezza informatica per forze armate, Fbi e Dhs. Tali intendimenti sono stati rafforzati dalla firma di una legge, voluta dal presidente repubblicano, che punta a sostituire nelle pubbliche amministrazioni la tecnologia considerata obsoleta e vulnerabile (la Casa Bianca, sotto l’Ufficio dell’innovazione americana di Jared Kushner, ha dichiarato più volte la modernizzazione dell’IT federale una priorità).

LA STRATEGIA DI SICUREZZA NAZIONALE
Questa sensibilità, che ora dovrà tradursi in cifre, si era tra l’altro compresa – rimarcano gli addetti ai lavori – leggendo la Strategia di Sicurezza Nazionale di Trump che pone grande attenzione alla protezione e alla resilienza delle infrastrutture critiche nazionali dagli attacchi cibernetici (alla quale si lega lo sviluppo di precise capacità di difesa).


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