L’Italia è un gran bel Paese, peccato dimenticarselo troppo spesso. Magari, a due settimane scarse dal voto, bisognerebbe ricordarsi delle potenzialità dello Stivale, troppo spesso vittima della sua stessa cultura. A smuovere gli animi dal torpore ci hanno pensato Italiadecide, il think tank presieduto da Luciano Violante (qui il focus di Formiche.net sulla presentazione del rapporto 2017, la scorsa settimana) e Intesa Sanpaolo, che a Montecitorio hanno riunito una nutrita pattuglia di esperti, manager e accademici per dare vita al convegno L’Italia e la sua reputazione: una potenza turistica. Scopo dell’incontro, fornire una serie di proposte concrete per il settore. Dalla business intelligence turistica, al coinvolgimento delle banche all’elaborazione di un indice con tutte le migliori leve su cui lavorare.
A CHI FA GOLA L’ITALIA
Chi di turismo se ne intende è certamente Tripadvisor, sorta di Bibbia per chi viaggia. “Dall’immensa mole di dati a nostra disposizione, emerge una fotografia positiva dell’Italia sotto diversi aspetti”, spiega Valentina Quattro, manager e portavoce di Tripadvisor Italia. “In primis, l’interesse globale verso l’Italia, che è in aumento: +11% di visualizzazioni globali dei contenuti sul sito nei primi nove mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. Poi, l’ingresso di nuovi mercati che, oltre a quelli più noti e consolidati (Usa, Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera), hanno registrato una crescita di interesse per l’Italia anno su anno e su cui si può puntare per attrarli sempre più verso il nostro Bel Paese: Polonia, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca”.
UN’INTELLIGENCE PER IL TURISMO
Ma non basta uno scorcio di mare ad attirare turisti. Serve capire i loro bisogni, le loro esigenze. Secondo Mara Manente, direttore del Ciset presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, nell’attuale scenario occorre fare una sorta di opera di intelligence turistica, per captare il bisogno di chi sceglie l’Italia. “Diventa decisivo prevedere i bisogni dei clienti e sviluppare i prodotti in relazione alle nuove domande, esigenze, aspirazione. Questo richiede una capacità di frontiera nel saper raccogliere, integrare, analizzare e utilizzare l’enorme quantità di dati oggi a disposizione di cui viene utilizzata oggi solo una piccola parte”.
IL NODO DELLE RISORSE
Pierluigi Monceri, responsabile della Direzione regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo, ha affrontato la questione dal punto di vista degli investimenti necessari a rafforzare l’infrastruttura turistica. Di recente il Mibact ha sottoscritto proprio con Intesa il Patto per il turismo 4.0 (qui lo speciale di Formiche.net) a sostegno del sistema turistico italiano. “Per cogliere le opportunità rappresentate dalla crescente domanda turistica è necessario che il settore implementi investimenti, innovazione, piani di formazione e che sia in grado di proporre un’offerta integrata e digitale”.
UN PARADOSSO TUTTO ITALIANO
Eppure anche un Paese ricco di patrimonio come l’Italia, ha i suoi paradossi, come ha giustamente ricordato Patrizia Asproni, presidente di Confcultura. “La reputazione del Paese viene spesso catalogata come insufficiente proprio da rapporti sul turismo che si basano esclusivamente su questa omogeneizzazione, trasformando così in indici di negatività ciò che invece è un fattore distintivo unico e qualificante. L’Italia è considerata un paradosso. La sua diversità è spiazzante. Noi crediamo che invece debba essere riconosciuta come tratto rilevante e abilitante per definire la sua reputazione. La nostra proposta è quindi quella di creare noi un indice, un modello che contenga elementi di confronto che evidenzino quei punti di valore che il turismo più innovativo sta ricercando”.