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Metti Trump a una colazione di preghiera (con Salvatore Martinez)

washington

Si terrà a Washington DC dal 6 all’8 febbraio 2018 la sessantaseiesima edizione del National Prayer Breakfast, storica occasione di confronto sulla fede tra autorevoli esponenti delle più importanti istituzioni americane ed internazionali, che si riuniscono nella capitale degli Stati Uniti per dialogare sui valori universali del Vangelo e rilanciare il messaggio di fraternità e solidarietà tra le nazioni che da anni è alla base dell’evento.

Tra le rappresentanze che quest’anno si confronteranno con il presidente Trump figura la delegazione italiana, guidata da Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito e della Fondazione Vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth”.

In occasione della missione istituzionale a Washington DC Martinez, che dal 2002 guida la delegazione, sarà impegnato in una fitta agenda di incontri e prenderà attivamente parte alla tradizionale “Colazione di Preghiera” organizzata da una speciale Commissione composta membri del Congresso degli Stati Uniti.
Come da tradizione consolidata, all’incontro parteciperà anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Assieme a Trump saranno presenti i principali rappresentanti dell’esecutivo e del potere giudiziario e legislativo degli Usa oltre ad esponenti della comunità diplomatica internazionale.

Le cifre relative alla partecipazione all’evento sono assai indicative per comprenderne l’importanza: oltre 140 le delegazioni provenienti da tutto il mondo, che si ritroveranno per confrontarsi su temi di attualità mondiale, perfezionando collaborazioni internazionali su progetti di solidarietà, sviluppo integrale e promozione umana.
Con riferimento al prossimo viaggio istituzionale negli Usa, Martinez ha dichiarato: “Ci ritroviamo annualmente a Washington per coltivare una diplomazia dell’amicizia, quella cultura dell’incontro caldeggiata da Papa Francesco, per la costruzione di modelli di leadership condivisi al servizio del bene comune. I grandi drammi del nostro tempo meritano di essere affrontati intensificando il dialogo e non le chiusure autoreferenziali e sconfessanti… Ecco perché incontri come quelli di Washington possono regalare importanti inversioni di rotta. L’annuale appuntamento del National Prayer Breakfast, fuori da schemi autoreferenziali e nazionalistici, alimenta questa opportunità in modo assai concreto e originale”.



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