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La raccolta differenziata che unisce l’Italia, senza differenze

rifiuti

Il servizio di raccolta differenziata è stato attivato nel 97,7% dei comuni italiani (7.813 su poco più di 8mila) e la popolazione servita raggiunge il 99,5% (oltre 60 milioni e 300mila abitanti). In pratica tutti i cittadini e quasi tutti i comuni. Questi alcuni numeri contenuti nel “Settimo Rapporto della Raccolta differenziata e del riciclo” della banca dati Anci-Conai, presentato a Roma alla sede dell’Anci.

Il rapporto evidenzia inoltre che i comuni stipulano soprattutto convenzioni per il riciclo della plastica (Consorzio CoRePla) e del vetro (Consorzio CoReVe) con, rispettivamente, il 99 e il 91% della popolazione nazionale coinvolta; minore diffusione territoriale delle convenzioni per il recupero dell’alluminio (Consorzio CiAl) e del legno (Consorzio Rilegno) con il 65% della popolazione interessata.

Il nord si conferma la macro area con le più elevate performance di raccolta differenziata, con il 54% di tutta la raccolta dei rifiuti di imballaggi conferiti al sistema Conai e il 56% degli importi totali riconosciuti dai consorzi ai comuni. Il centro e il sud danno segnali di costante crescita, mentre siamo ancora indietro nelle isole, dove si registra il contributo minore delle raccolte conferite al Conai (poco più del 6%).

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), nel 2016 sono state ritirate circa 283mila tonnellate e anche per questa tipologia di rifiuti, i risultati della raccolta variano sensibilmente: le regioni del nord-ovest intercettano il 30% del totale nazionale (la sola Lombardia quasi il 19%).

“Il rapporto – secondo il delegato Anci per i rifiuti, il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo – conferma gli importanti risultati raggiunti in questi anni grazie all’accordo tra l’Anci e il Conai, ma ci offre anche la fotografia di un’Italia a due velocità, un nord che corre e un sud che arranca. Da questo dobbiamo ripartire nel sottoscrivere il nuovo accordo con il Conai, cercando di portare tutte le regioni italiane allo stesso livello”.

“I dati sulla raccolta differenziata presentati dal Rapporto quest’anno – ha detto il presidente del Conai Giorgio Quagliuolo (in foto con Stefania Dota e Umberto Di Primio) – confermano la centralità dell’Accordo Anci-Conai per i comuni italiani, in un’ottica di sussidiarietà al mercato. Nel 2016 sono stati avviati a riciclo, complessivamente, 8 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti di imballaggio, pari al 67% di tutto l’immesso al consumo. Per il futuro, consolideremo la nostra collaborazione con Anci, concentrandoci soprattutto nelle aree in ritardo. Il Comune di Bari può essere preso ad esempio: in poco tempo si sono registrate percentuali dell’80% di raccolta differenziata. L’auspicio è quello di avere tante città di Bari nel sud del Paese”.

“Il rapporto dimostra – ha affermato il vice presidente di Utilitalia Filippo Brandolini – che quando c’è la volontà si possono raggiungere risultati importanti in materia di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti. Questi risultati sono il presupposto migliore per la sfida che ci pone il pacchetto sull’economia circolare. La filiera tra comuni, consorzi e aziende di gestione è un punto di partenza per lo sviluppo industriale del comparto”.

A completamento della presentazione dei dati, sono stati proposti tre esempi di “best practice”: oltre al già citato Comune di Bari per il sud, quello di Chieti per il centro e quello di Albairate, in provincia di Milano, per il nord. Il capoluogo abruzzese è passato dal 23% di raccolta differenziata nel 2010 al 65% del 2016 ed è risultato il primo comune in Abruzzo per la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con una media di 4 chili pro capite l’anno rispetto a quella regionale di 3 e mezzo. Il Comune di Albairate (4mila abitanti) è passato dall’11% del 1995 al 56% nel 2016. Tre esempi di come si possano raggiungere risultati incoraggianti sia nei piccoli centri come nelle città metropolitane, grazie alla stretta collaborazione tra Anci e Conai e alla corretta implementazione dell’accordo quadro.

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