Skip to main content

Confindustria non teme Lega e M5S. Montanino (Csc) spiega perché

crescita

Un governo a guida Cinque Stelle? A Confindustria non fa paura. A 24 ore dal risultato elettorale che ha sancito la vittoria dei partiti cosiddetti antisistema, gli industriali italiani tornano a dire che no, non c’è alcun motivo di agitarsi. Ieri Formiche.net ha raccolto l’opinione di Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda (qui l’intervista) il quale ha lanciato un messaggio piuttosto chiaro. I governi si giudicano per quello che fanno, non per quello che dicono. Ad intervenire oggi anche il presidente dell’associazione, Vincenzo Boccia e Andrea Montanino, neo direttore del Centro Studi di Viale dell’Astronomia, che raggiunto da Formiche.net rassicura circa un governo a trazione 5 stelle.

Boccia ha dato una rappresentazione molto rassicurante del partito fondato da Beppe Grillo e guidato da Luigi di Maio, ribadendo la filosofia in seno a Confindustria. Aspettare prima di giudicare. “Sono un partito democratico non fanno paura. Un pò era nell’aria un esito di questo tipo, non a questo livello ma bisogna prendere atto del voto degli italiani”. Poi, l’inevitabile richiamo alle assise di Verona, lo scorso 16 febbraio. “Noi non valutiamo nessun partito ma i provvedimenti. Lo abbiamo detto a Verona, riteniamo che alcuni provvedimenti abbiano dato effetti sull’economia reale in questo momento storico. In particolare il Jobs Act e il piano Industria 4.0. Smontarli significa rallentare, invece dobbiamo accelerare se vogliamo ridurre il divario e aumentare l’occupazione nel Paese”.

Il presidente degli industriali ne ha avuto anche per il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia grillino prima, durante e dopo la campagna elettorale. Cautela e attenzione a non sballare i conti, il messaggio di Confindustria. “Bisogna vedere cosa hanno in mente e quanto costa per lo Stato e quanto incide sul debito pubblico che è una questione italiana non europea, siccome nei prossimi anni aumenteranno i tassi di interesse prima lo riduciamo meglio è”.

Più dettagliata l’analisi di Montanino, ex Fmi ora a capo del Centro Studi di Viale dell’Astronomia. Sentito da Formiche.net, ha innanzitutto elencato le sfide che il governo futuro, a trazione Lega o Cinque Stelle che sia, ha davanti. “Il futuro governo dovrà favorire il consolidamento della ripresa economica, che è in corso, e preservare la stabilità dei conti pubblici. Quindi non smontare le riforme che hanno dato un impulso all’economia, pensarne di nuove per creare più lavoro e lavoro migliore, con un occhio al debito pubblico. D’altronde, l’Italia deve rifinanziare ogni anno circa 400 miliardi di euro di debito pubblico e non può permettersi che vacilli la fiducia degli investitori, nazionali e internazionali, che comprano debito italiano”.

Insomma, ci si può fregiare o meno di vocazione anti-sistema, ma sempre i conti con la realtà bisogna fare. Anche quella dei mercati finanziari, che ieri hanno accolto tiepidamente l’ascesa di Lega e Cinque Stelle. Ma anche qui, nessun allarme rosso. “Le reazioni dei mercati mi sembrano in linea con la consapevolezza che l’Italia è una democrazia solida, che il voto è un fatto fisiologico, e che siamo inseriti in un contesto di regole e prassi condivise con i partner europei.  I mercati semmai giudicheranno le politiche nei mesi a venire,  dunque diamo tempo per valutare”.



×

Iscriviti alla newsletter